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"Un piano industriale straordinario". La proposta di Orsini
28-05-2025, 10:56
Un piano straordinario «italiano ed europeo» per rilanciare l'industria. Dal palco del teatro EuropAuditorium di Bologna, lontano da Roma per dimostrare la capillarità di Confindustria sul territorio, il presidente Emanuele Orsini si rivolge direttamente alla premier Meloni e alla presidente del Parlamento Metsola nel suo appello a un «cambio di marcia» che metta al centro investimenti, lavoro, energia e semplificazioni. All'Europa Confindustria chiede di combattere la guerra commerciale così come quella della Difesa, escludendo il sostegno agli investimenti dal patto di stabilità, per un grande piano che veda un "New Generation Eu" per l'industria e una semplificazione delle regole per rimettere al centro la competitività. Per Confindustria, infatti, «è più un problema di metodo che di risorse». L'appello, dunque, a puntare su «misure strutturali», al di là delle leggi di Bilancio, come l'Ires premiale che va sostenuta «con forza» oppure il ripristino di un Ace per l'industria. L'obiettivo deve essere «almeno il 2% di crescita del Pil nel prossimo triennio», investendo in spesa pubblica, valorizzando l'export e con un sostegno agli investimenti da 8 miliardi di euro l'anno per i prossimi 3 anni da trovare spostando le risorse inutilizzate del Pnrr o nella riforma dei fondi di coesione. Al centro c'è anche il tema del costo dell'energia, «un vero dramma che si compie ogni giorno» in una «situazione insostenibile» su cui «occorre agire con urgenza». Dopo le frizioni sul decreto bollette, Confindustria registra positivamente le ultime dichiarazioni di Meloni sul disaccoppiamento in bolletta tra prezzo del gas e rinnovabili, una logica in cui «entrare subito», mentre si accelera il ritorno al nucleare su cui «non possono esserci divisioni politiche». E infine, il lavoro: non solo la sicurezza su cui «è fondamentale un accordo con sindacato e governo affinché tutte le imprese siano spinte a investire di più in formazione e prevenzione, usando anche l'avanzo Inail», ma anche i salari che sono «un problema nazionale». Ai sindacati, infatti, Orsini chiede di affrontare insieme «la battaglia contro i contratti pirata» e quella «per una maggiore rappresentatività di imprese e sindacati che firmano i contratti di lavoro».
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