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Violante: "Questa non è la mia sinistra. Dico a tutti: basta odio! La riforma della giustizia? Tentativo lodevole"
Oggi 21-09-25, 07:31
"Dico a tutti: occorre maggior senso di responsabilità e consapevolezza della necessità di confrontarsi. C'è bisogno di rispetto. Non ho condiviso, ad esempio, alcuni commenti su Kirk. Quando si ammazza un uomo per le sue idee, è sempre un lutto per la democrazia . Per quanto riguarda la riforma della giustizia e in modo particolare la separazione delle carriere, capisco l'intenzione ma alla fine il risultato è dannoso per la stessa politica oltre che per i cittadini. Tutto dipenderà dalle norme attuate successivamente". A dirlo Luciano Violante, ex magistrato ed ex presidente della Camera. Come vede tutta questa polemica sul ddl Nordio? "Conosco le persone che ci hanno lavorato e sono certo che hanno fatto ogni sforzo possibile per migliorare lo status quo. Lo dico senza retorica. Detto ciò, una riforma che doveva portare ordine, alla fine, rischia di generare disordine". A cosa si riferisce? "Il pericolo, e la colpa, non è del Guardasigilli, è che si costituisca una casta di pubblici ministeri separata dai giudici, autogovernata. Avremo 1500 magistrati del pubblico ministero, con la polizia giudiziaria alle loro dipendenze, senza vincoli gerarchici che si potranno muovere liberamente sullo scenario". Si è ancora in tempo per modificare qualcosa? "Siamo ormai arrivati alla terza lettura. Non mi pare che, fino a questo momento, siano stati ascoltati i suggerimenti degli studiosi consultati, né quelli delle opposizioni.. Trenta anni fa la separazione delle carriere poteva essere utile. C'era davvero integrazione tra pm e giudici. Adesso il quadro è cambiato. Non è lo stesso di quando la invocava Berlusconi. Oggi parliamo di due funzioni già completamente separate". Tutto il lavoro, dunque, è da buttare? "Voglio solo dire che raggiungeremo risultati diversi da quelli previsti". Forse ciò è dovuto al clima di scontro, emerso negli ultimi mesi? "La maggioranza riteneva di dover realizzare un capitolo del proprio programma. E le obiezioni mi sembra che siano state respinte a priori. Credo, però, che non abbia giovato una qualche posizione eccessivamente aggressiva da parte di alcuni settori della magistratura". Mi conferma, intanto, che la sinistra non è stata sempre contraria alla separazione delle carriere? "Non ricordo una linea favorevole in tal senso. Ciò non significa, però, che più di qualcuno, l'abbia pensata diversamente. Siamo una forza democratica". Che idea, invece, ha sul sorteggio dei membri del Csm? "Stare al Csm è un qualcosa di complicato. C'è chi è adatto e chi meno. Prendere a caso delle persone per svolgere funzioni così delicate non credo sia la scelta migliore. Detto ciò, sono sicuro che anche in tal senso il governo abbia agito, seppure in modo affrettato, per risolvere un problema: rompere il peso eccessivo delle correnti. E questo non è sbagliato". Forse ciò è dovuto al clima di scontro, emerso negli ultimi mesi? "La maggioranza riteneva di dover realizzare un capitolo del proprio programma. E le obiezioni mi sembra che siano state respinte a priori. Credo, però, che non abbia giovato una qualche posizione eccessivamente aggressiva da parte di alcuni settori della magistratura". Mi conferma, intanto, che la sinistra non è stata sempre contraria alla separazione delle carriere? "Non ricordo una linea favorevole in tal senso. Ciò non significa, però, che più di qualcuno, l'abbia pensata diversamente. Siamo una forza democratica". Che idea, invece, ha sul sorteggio dei membri del Csm? "Stare al Csm è un qualcosa di complicato. C'è chi è adatto e chi meno. Prendere a caso delle persone per svolgere funzioni così delicate non credo sia la scelta migliore. Detto ciò, sono sicuro che anche in tal senso il governo abbia agito, seppure in modo affrettato, per risolvere un problema: rompere il peso eccessivo delle correnti. E questo non è sbagliato". Che idea ha, intanto, del clima venuto fuori nell'aula della Camera, dove si è arrivati quasi alle mani? "Gli scontri alla Camera e al Senato non sono mai un fatto positivo. Danneggiano la credibilità delle istituzioni. Detto ciò, ci sono sempre stati. Non dimenticherò mai le parole di Tatarella che, a una mia richiesta di stemperare gli animi, dopo un acceso confronto, mi ricordava, come talvolta uno scontro in Aula serviva a prevenire uno scontro in strada. E Tatarella non faceva mai riflessioni banali". Alta la tensione, intanto, su quanto sta accadendo in Medio Oriente... "Siamo di fronte a un massacro di innocenti che non può essere accettato per alcuna ragione al mondo. E l'antisemitismo, sempre da rigettare, non può essere un alibi". Più di qualcuno ha parlato di odio diffuso... "Mi sembra esagerato utilizzare questa parola. Vedo solo una contrapposizione molto netta; nella polemica politica non sono mancati giudizi inaccettabili». Faccia un esempio... «Mi riferisco ad alcuni commenti sull'omicidio Kirk. Quando si uccide una persona per le sue idee, si apre la strada alla barbarie. Ho sentito reazioni che certamente non hanno nulla a che vedere con le idee della sinistra». In tutta questa situazione, come se la sta cavando la premier? «La premier Meloni non ha bisogno del mio giudizio. Credo che cerchi di fare al suo meglio il compito. Poi, puoi essere d'accordo o meno sulle scelte, ma non tocca a me effettuare valutazioni o dare pagelle. In un momento così delicato tutti dovremmo avere maggiore rispetto per le istituzioni. Vengo da un'altra generazione e questo, per me, è un principio sacrosanto. Avverto un deficit diffuso di rispetto e ciò vale sia per la destra che per la sinistra". Una riflessione in tal senso, ad esempio, potrebbe essere quella relativi a scioperi eccessivi e politici che penalizzano solo chi lavora? "Parliamo di un diritto sancito dalla Costituzione. Ci sono delle regole sugli scioperi. Facciamole rispettare".
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