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La pineta delle Acque Rosse "piange" 40mila alberi: piantati sei mesi fa e già morti
Oggi 21-09-25, 10:06
Doveva essere il fiore all'occhiello della riforestazione targata PNRR, un progetto di Città Metropolitana di Roma, ma la realtà parla di un fallimento "quasi totale". Nella pineta delle Acque Rosse di Ostia, area protetta all'interno della Riserva Naturale del litorale romano, il maxi-intervento da 2 milioni e 356mila euro di fondi pubblici sembra essersi trasformato in un boomerang ambientale. L'idea era semplice e ambiziosa, riportare in vita un'area degradata con 37.800 piante e 14.590 arbusti - tra cui frassino, acero, cerro e quercia, mentre tra gli arbusti la rosa canina, il mirto e il liburno tino- restituendo ossigeno e biodiversità al litorale. I lavori, dopo una bonifica del terreno, avrebbero dovuto concludersi entro l'inizio dell'anno, fatto sta che residenti e associazioni lo hanno visto partire solo tra marzo e aprile 2025 con un bilancio "preoccupante" che registra, secondo il "WWF Litorale romano", solo il 20% delle piantumazioni sopravvissute, con le restanti pianti secche, ingiallite e abbandonate. Un campione censito l'11 settembre su oltre 1000 piante. A puntare i riflettori sul presunto "disastro ambientale" anche Marco Doria, direttore del Dipartimento di Scienze dell'Ambiente e della Natura dell'UNISRITA e presidente onorario dell'associazione "Giustizia X Ostia". «A giugno 2025 ho ricevuto una segnalazione sulle piantine- spiega Doria- Quando sono arrivato sul posto ho trovato uno scempio ambientale. Ho documentato con foto e video, persino con riprese aeree tramite drone, e ho denunciato tutto ai carabinieri di Ostia e ai carabinieri forestali». Secondo Doria, alla base del "presunto fallimento" ci sarebbe una “bonifica fantasma”. L'area, che avrebbe dovuto essere ripulita da rifiuti e sostanze pericolose, risulterebbe ancora disseminata di «calcinacci, eternit, guaine bituminose e materiali inquinanti». Non un terreno fertile, quindi, ma una discarica mascherata dove le radici non hanno potuto attecchire. Un progetto che sulla carta puntava a rendere più verde e sostenibile la città con un intervento sull'area verde delle Acque Rosse che per Città Metropolitana consentiva di realizzare un impianto boschivo di circa 15 ettari per complessivi 18mila alberi e arbusti. Contattato l'ente, riferisce che la piantumazione è stata preceduta dalla pulizia dell'area, con uno specifico affidamento ad AMA, che ha consentito la rimozione di circa 500 metri cubi di rifiuti (125 tonnellate circa) per una spesa di circa 80mila euro. La preparazione del terreno, poi, sarebbe stata consistita nell'aratura che ha interessato una profondità compresa tra 20 e 40 centimetri. Entro due settimane - spiegano ancora dalla Città metropolitana, si concluderà la ricognizione con gli agronomi e solo a fine mese sarà possibile stilare un bilancio effettivo delle piante che "non hanno attecchito". Le piante certificate come morte riferisce Città Metropolitana di Roma- verranno sostituite a spese della ditta che ha un contratto di manutenzione e di sostituzione della durata di 5 anni.
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