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Zakharova attacca di nuovo Mattarella e poi canta Bella Ciao
Oggi 24-02-25, 08:57
Bella Ciao in salsa russa. Ha versato lacrime per la troppa commozione la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova quando ha ricevuto dal giornalista italiano Vincenzo Lorusso dei blocchi di fogli con «10mila firme di italiani che non condividono il pensiero del presidente Mattarella. Diecimila italiani che conoscono la storia e sanno il tremendo sacrificio di 27 milioni di sovietici». La portavoce del Ministero degli Esteri russo ci deve tenere molto a queste firme visto che ha fatto sapere che il plico verrà conservato presso il museo storico russo della Grande guerra Patriottica. Il giornalista Lorusso, che vive a Luhansk e racconta la vita nel Donbass, aveva promosso una petizione online nei giorni scorsi a seguito dell'intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che, secondo le accuse di Mosca, a Marsiglia avrebbe paragonato la Russia al «Terzo Reich». Nel corso di un video di alcuni minuti diffuso sull'account Telegram di Zakharova, si vede prima la consegna dei blocchi e poi, quasi alla fine, la portavoce e il giornalista intonare la canzone "Bella Ciao". «Alla fine dell'incontro abbiamo eseguito insieme un estratto della canzone popolare italiana, inno della Resistenza e degli antifascisti italiani, "Bella Ciao"», ha scritto Zakharova, commentando il video. «Conosciamo tutti questa canzone e la cantiamo in russo, ma il ritornello è in italiano. Questa è la canzone dei partigiani italiani», ha osservato la portavoce, che ha aggiunto: «Voglio davvero che gli italiani sappiano che conosciamo la vera storia dell'Italia, con i suoi alti e bassi, e che il movimento antifascista, la Resistenza, erano molto forti». La petizione contro il presidente della Repubblica è rintracciabile sul sito petizioni.com e al momento fa registrare oltre 25mila firme: «Il popolo italiano non si riconosce nelle dichiarazioni del Presidente della Repubblica Italiana Mattarella e desidera scusarsi con la Federazione Russa e con tutto il popolo russo», recita il testo. Dopo le parole di Mattarella, Zakharova aveva spiegato alla tv russa che quelle dichiarazioni non sarebbero rimaste «senza conseguenze». Dal Colle nessun commento anche perché questa petizione lascia il tem po che trova. Alcuni utenti hanno perfino avanzato dei dubbi sulla veridicità di questa raccolta firme visto che nell'elenco figurano dei nomi più simili a quelli di alcune barzellette indovinello in voga alle elementari che a dei cittadini russi in carne e ossa. «Ciolanka Sbilenka, Vagina Quasinova e Galina Kocilova» figurano nell'elenco di firme sulla petizione pro-Mosca per prendere le distanze dalle parole del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, sull'invasione dell'Ucraina. Probabile che, per aumentare il numero delle firme, un «bot» abbia generato nomi di fantasia attingendo anche alla cultura popolare con «Ciolanka Sbilenka, Vagina Quasinova e Galina Kocilova». Il promotore della petizione online aveva disabilitato la possibilità di leggere l'elenco dei firmatari, ma tra "screenshot" e copie cachè facilmente rintracciabili i nomi di fantasia sono fatalmente rimbalzati sui social con commenti divertiti degli utenti che sbeffeggiano la petizione. Insomma se non assomigliasse a una barzelletta potremmo anche prenderla seriamente. Ciò che di serio c'è è il quadro complessivo. Prima gli attacchi hacker del gruppo NoName057, poi questi canali di disinformazione (Lorusso «guida» un canale Telegram chiamato DonbassItalia) che «pompano» l'immagine di una Russia vittima dell'Europa e adesso la raccolta firme contro il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
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