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Attacco delle Ong a Salvini: "Vattene in galera". Per Pd e 5s non può difendersi
17-09-2024, 08:28
Caccia all'uomo. È quasi un miracolo che non si faccia come in America, ma il trattamento riservato a Matteo Sal vini da parte di certa sinistra è davvero scandaloso. Gli augurano la galera – i social ne sono un triste esempio – quasi pretendendo di negargli persino il diritto a difendersi anche in tv rispetto ad un'accusa che vorrebbe affibbiargli sei anni di carcere. La difesa dei confini – che è legge per uno Stato – non conta più nulla. I suoi “complici” – quelli che erano al governo con lui, i pentastellati – quasi non esistono. Il drastico ridimensionamento degli sbarchi clandestini al tempo di Salvini al Viminale è una colpa e non una medaglia. Basta leggere la dichiarazione di Giuseppe Conte a La Stampa di ieri, per rendersi conto del clima: «Non auguro a Matteo Salvini una condanna penale, come a nessun avversario politico». E verrebbe da chiedergli – noi, non chi lo intervistava perché il suo movimento fu determinante nel votare per il processo, dopo aver condiviso le scelte politiche del vicepremier sul contrasto ai trafficanti di uomini. “Taxi del mare”, definì gli scafisti il suo vice preferito, Luigi Di Maio. FANGO A BRUXELLES È viltà. Così come rientra nella categoria dello sciacallaggio quanto accaduto al Parlamento europeo. La sinistra chiede sempre dibattiti sull'Italia per i propri fini all'assemblea di Strasburgo. La Lega lo ha proposto solo ieri, per discutere su quanto sulla pena abnorme pretesa per Salvini, ma stavolta non si può e hanno detto “no” ad una discussione imbarazzante per loro. Ponzio Pilato come maestro. Del resto, da quelle parti ormai alloggia Carola Rackete, madrina della Sea Watch: sarà stata lei l'ispiratrice di una frase vergognosa della Ong, «il rifugio sicuro di Salvini è la prigione»? La faccia tosta di Pasquale Tridico, ieri presidente dell'Inps, del reddito di cittadinanza e oggi deputato europeo M5S. Prima “ringrazia” il pm di Palermo e poi passa all'attacco selvaggio contro il vicepremier: «Ha sequestrato uomini, donne e bambini lasciandoli nella disperazione più totale in mezzo al mare. Questo non è un comportamento corretto. Bisogna salvare prima di tutto il diritto umanitario». Chissà se si è accorto di quello che è succeduto al Viminale dopo Salvini e che la parola d'ordine «prima redistribuire i migranti e poi accoglierli» era stata coniata proprio da Conte come linea europea... La leader del Pd fa anche peggio. Non solo Salvini deve essere processato; non solo si deve beccare sei annidi carcere; ma per Elly Schlein non deve nemmeno potersi difendere. E qui si registra un'ipocrisia enorme. Ieri la parola di Salvini era attesa da tutti i giornali perché proprio tutti hanno messo in prima pagina ciò che è accaduto a Palermo. Per la Schlein, quattro minuti di video a propria discolpa sono uno scandalo e non una notizia. Gli italiani devono conoscere solo ciò che dice l'accusa e non quel che sostiene l'accusato. Per la segretaria del Pd deve tacere anche la premier Giorgia Meloni, che difende giustamente e con passione il suo numero due al governo. Anche qui, il verbo da propinare agli italiani è solo quello che si ascolta dal Nazareno. Spettacolare Laura Boldrini, che finge di cadere dal pero e si chiede «da chi doveva difenderci Salvini?». Per l'ex presidente della Camera, i confini dell'Italia vanno evidentemente abbattuti; il rifiuto di altri Stati di accogliere quei migranti non si è verificato; la disponibilità della Spagna (nazione di bandiera della nave Ong) mai esistita. Ma la verità si potrà mai dire, prima o poi? L'AMBIENTALISTA Nella gara di sciacallaggio contro il leader della Lega punta ad una buona posizione il verde Angelo Bonelli, che mette pure tutti nello stesso calderone, premier e vicepremier. Lui, il denunciatore seriale della Repubblica, vuole sapere persino dalla Von der Leyen che cosa pensa delle parole della Presidente del Consiglio sulla richiesta dell'accusa palermitana. Ma non c'è traccia di risposta agli ardori dello sponsor di Soumahoro e Salis. Ovviamente non potevano mancare le opinioni del presidente dell'associazione magistrati Santalucia e quella del solito Saviano. Ormai la musica è sempre la stessa, la galera per Matteo Salvini. Quello che rappresenta un leader politico nazionale, ciò che è scritto nei programmi elettorali, quella che è la risposta popolare nel voto degli italiani, per costoro sono dettagli. Dipendesse da loro sarebbe reato semplicemente affermare che l'immigrazione clandestina va bloccata. Eppure, basterebbe guardarsi attorno, nei Paesi che ci stanno attorno. Provate a chiedere loro se si prendono i migranti che piombano in casa nostra senza alcun permesso del proprietario.
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