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Casa: Pirovano (Cgil Lombardia), 'no a contrapposizione diritti, riaprire tavolo Ccnl'
20-02-2024, 14:22
Milano, 20 feb. (Adnkronos) - Lavoratori in presidio, questa mattina a Milano, sotto la sede della prefettura, per il contratto nazionale Federcasa. Lo sciopero, organizzato in tutta Italia, è stato indetto per rivendicare un rinnovo contrattuale economicamente dignitoso che valorizzi il personale dell'edilizia residenziale pubblica, pari a circa 1.000 lavoratori su Milano e circa 1.500 in Lombardia. Le segreterie lombarde di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno incontrato il prefetto al quale hanno spiegato le motivazioni alla base dello sciopero: "Abbiamo esposto le ragioni della rottura del tavolo sindacale per il contratto nazionale, dovuta a una proposta economica fortemente disallineata rispetto all'inflazione e, per questo, inaccettabile", spiega Lucilla Pirovano, segretaria funzione pubblica Cgil Milano con delega a Federcasa. Considerando che "sul triennio, l'inflazione stimata è del 16,1%, visto che nei primi due anni abbiamo una consolidata del 13,50% e che la proposta datoriale è del 6%, cioè poco più un terzo, riteniamo che questa sia una soluzione assolutamente inadeguata; altro tema grave che segnaliamo è che oltre all'indisponibilità a un aumento salariale dignitoso, al tavolo nazionale è stato lamentato che la Regione Lombardia ha bloccato il tavolo perché mancano le risorse. Una informazione che a nostro parere appare infondata, dal momento che la Lombardia è la regione più grande, più ricca e con un bilancio più solido rispetto ad altri". Lo scorso lunedì 12 febbraio, le segreterie regionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl avevano incontrato l'assessore alla Casa e Housing sociale della Regione Lombardia, il quale si era assunto l'impegno di reperire, in un breve arco di tempo, maggiori informazioni su quanto rappresentato, comunicando di farsi anche carico di un passaggio con la Conferenza Stato-Regioni e con Federcasa della Lombardia con l'obiettivo di dare risposta alle istanze sindacali: "Noi riteniamo che non sia stato fatto abbastanza -dice Pirovano- e che la richiesta dei lavoratori che oggi hanno aderito allo sciopero, sacrificando una giornata di lavoro, stia nella necessità di una lotta anche perché, lamentando l'assenza di risorse, la controparte ci ha posto una sorta di dilemma, mettendo in contrapposizione l'esigenza dei lavori all'aumento salariale con le politiche abitative". Cioè "o il salario, o le manutenzioni agli edifici; o il rinnovo, o aumentare i canoni per gli inquilini. E' assurdo. E' mettere di fronte due fragilità, contrapporre gli ultimi contro i penultimi, che sono i lavoratori che reggono il sistema dell'edilizia residenziale pubblica". E allora, conclude Pirovano, "il nostro auspicio è che la Conferenza delle Regioni e i Comuni, attraverso, l'Anci si facciano carico di questo problema insieme a tutte le istituzioni e si riapra presto il tavolo per arrivare al rinnovo del contratto che i lavoratori si meritano".
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