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Corruzione: Toti, 'ingiusto rischio reiterazione, difesa chiederebbe infermità mentale'
12-07-2024, 20:27
Milano, 12 lug. (Adnkronos) - "Per tranquillizzare i giudici del Riesame, che ritengono io non abbia capito il reato commesso e dunque lo possa reiterare, vorrei essere chiaro: ho capito benissimo cosa mi viene addebitato". E' uno dei passaggi che Giovanni Toti, governatore ligure ai domiciliari dallo scorso 7 maggio con l'accusa di corruzione, indirizza in una lettera al suo avvocato Stefano Savi all'indomani della decisione del Riesame di rigettare l'sistanza di revoca della misura cautelare. "Per i magistrati sarebbe reato essermi interessato ad un pratica, pure se regolare, perché interessava ad un soggetto che ha versato soldi al nostro movimento politico, pure se regolarmente. Che, per paradosso, vuol dire che se mi fossi interessato alla stessa pratica di un imprenditore che non ci ha mai sostenuto, non sarei stato corrotto. E se l'imprenditore avesse finanziato un movimento politico di cui così poco stimava la politica e i leader, tanto da non parlargli neppure dei suoi progetti, non sarebbe stato un corruttore" scrive. "Mi si perdoni, ma pur capendo, non sono d'accordo", ma "eviterei di farmi accusare nuovamente della stessa cosa. Se lo facessi, caro avvocato, offrirei alla tua difesa un opportunità in più: quella di chiedere la non punibilità per infermità di mente". "Sarebbe un'azione autolesionistica contro la logica. Impossibile perché, con la notorietà e il clamore dell'inchiesta, qualsiasi imprenditore di guarderebbe bene dal fare una richiesta, pur legittima. Impossibile, anche astrattamente, perché ogni reiterazione sarebbe immediatamente scoperta. Eppure è per questo che sono ai domiciliari: perché, pure confinato nel paesino di Ameglia, sospeso dalla carica, per il solo fatto di poterla ancora un giorno ricoprire, ormai per poco tempo per la verità, potrei nuovamente interessarmi ad altre pratiche e un imprenditore potrebbe donarci dei soldi" scrive ancora Toti nella missiva. "Sarà giustizia, caro avvocato, ma non la percepisco come tale. Perché ricordiamoci sempre, nessuno è stato ancora condannato, nessuno sta scontando una pena. Parliamo di limitazioni alla libertà precedenti ad ogni giudizio" conclude il governatore ligure.
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