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Dossieraggio, 10 domande e 10 risposte sull'inchiesta
08-03-2024, 15:41
La procura di Perugia ha indagato quindici persone per l'accesso a informazioni riservate di politici (soprattutto di centrodestra) e personaggi famosi. I due principali accusati sono un tenente della Guardia di Finanza, Pasquale Striano, e il magistrato Antonio Laudati. Entrambi sono stati in servizio per anni alla direzione nazionale antimafia, che controlla e coordina l'attività dei procuratori e della polizia giudiziaria sulla criminalità organizzata. 1) Quali sono le accuse? Secondo la procura, Striano e Laudati avrebbero sfruttato le banche dati della direzione nazionale antimafia per ottenere notizie riservate e informazioni su centinaia di persone. Per il procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, quello scoperchiato dall'inchiesta è «un vero e proprio verminaio»: «I numeri sono molto più preoccupanti di quelli che sono emersi: si tratta di numeri inquietanti, davvero mostruosi». 2) Com'è nata l'indagine? Tutto parte alla fine del 2022 da una denuncia di Guido Crosetto, dopo un articolo del quotidiano Domani sui compensi ricevuti, prima e dopo la sua nomina a ministro della Difesa, dalla società Leonardo per una serie di consulenze. Crosetto non querela Domani per diffamazione, ma presenta un esposto per chiedere di indagare sull'accesso ai dati riservati riportati nell'articolo. La Procura di Roma riesce a risalire alla fonte dei giornalisti del Domani: si tratta del tenente della guardia di Finanza Pasquale Striano. Inoltre, i magistrati scoprono che l'accesso ai sistemi informatici è avvenuto in assenza dei necessari presupposti investigativi. 3) Cosa c'entra la Procura di Perugia? Dopo un interrogatorio, Striano chiama in causa il pm Laudati: l'inchiesta passa così dalla Procura di Roma a quella di Perugia (guidata da Raffaele Cantone), competente per i reati che coinvolgono i magistrati in servizio nella Capitale. 4) Chi è Striano? L'uomo chiave dell'inchiesta della Procura di Perugia è il luogotenente della Guardia di finanza Pasquale Striano. Il finanziere avrebbe consultato le banche dati a sua disposizione, senza averne il titolo, almeno ottocento volte in due anni, tra il 2021 e il 2022. Striano, che lavorava all'ufficio che si occupa delle cosiddette Sos (segnalazioni di operazione sospette) nella direzione nazionale antimafia (Dna), è accusato di falso, accesso abusivo a sistema informatico e abuso d'ufficio. 5) Chi è Laudati? Sul registro degli indagati c'è pure il magistrato Antonio Laudati, ancora in servizio come sostituto procuratore alla Dna, sebbene da tempo senza più incarichi in attesa del pensionamento. In passato Laudati era stato responsabile del servizio Sos, profondamente ristrutturato dopo l'arrivo del procuratore nazionale Giovanni Melillo. I magistrati di Perugia contestano a Laudati di aver aperto quattro istruttorie senza nessun presupposto investigativo. Secondo l'accusa, lo avrebbe fatto per se stesso e per alcuni amici. Anche Laudati è indagato per accesso abusivo a sistema informativo, abuso d'ufficio e falso. 6) Quali sono le banche dati consultate? Al finanziere è contestata una lunghissima serie di accessi abusivi alle banche dati che raccolgono le Sos, cioè le movimentazioni di denaro sospette segnalate dagli istituti di credito a Bankitalia che, a sua volta, le gira alla Guardia di finanza e alla Dna. Oltre alle informazioni delle Sos, sia Striano che Laudati potevano entrare in molte altre banche dati: Serpico, dell'Agenzia delle Entrate, che serve a controllare i redditi; Siva, il Sistema Informativo Valutario, per controllare operazioni finanziarie anomale; Infocamere con i dati del registro delle imprese; la banca dati Sidda/Sidna, utilizzata dall'antimafia per controllare le indagini e i procedimenti in corso o chiusi dalle procure. 7) Chi sono i politici spiati? Striano avrebbe cercato informazioni su molti membri del governo. E con un tempismo molto sospetto. Nei giorni in cui il governo Meloni si insediava (22 ottobre 2022), il finanziere interrogò le banche dati in cerca di informazioni sul ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, su Marina Calderone (Lavoro) e su Giuseppe Valditara (Istruzione). Il 20 ottobre, Striano acquisisce dati su Crosetto e su suo figlio. Nel settembre del 2021 aveva invece già fatto ricerche su Francesco Lollobrigida, che poi diventerà ministro dell'Agricoltura, su Adolfo Urso, ora ministro delle Imprese, e sull'allora presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Nell'elenco delle persone controllate da Striano ci sono anche alcuni sottosegretari, l'ex premier Matteo Renzi, il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, e Marta Fascina, deputata e ultima compagna di Silvio Berlusconi. 8) Chi sono gli altri personaggi spiati? Oltre ai politici, Striano avrebbe avuto accesso a informazioni riservate di sportivi come l'allenatore della Juventus Massimiliano Allegri, di Cristiano Ronaldo e dell'ex presidente della Juventus Andrea Agnelli. Nel mirino del finanziere è finito anche il presidente della Federazione gioco calcio, Gabriele Gravina. Le ricerche risultano eseguite in seguito a eventi o polemiche in cui erano coinvolte le persone cercate. 9) Perché si parla di dossieraggio? Tra le ipotesi degli inquirenti c'è anche quella che il finanziere possa avere avuto un mandante, anche se il sospetto finora non ha trovato riscontro negli accertamenti. Striano, in quanto ufficiale di polizia giudiziaria, avrebbe potuto consultare le banche dati su impulso di indagini relative al riciclaggio di denaro nell'ambito di organizzazioni mafiose o per terrorismo. Tuttavia, il finanziere avrebbe fatto ricerche su persone che non hanno niente a che fare con queste ipotesi di reato. L'attività di Striano a volte coincide con articoli di stampa o richieste di giornalisti suoi amici, mentre altre volte non ha una spiegazione immediata. Ecco perché, in attesa della versione del finanziere indagato, questa pesca a strascico lascia ipotizzare anche un'attività di dossieraggio. 10) Chi sono gli altri indagati? Tra gli indagati ci sono anche alcuni giornalisti, tre del quotidiano Domani, ai quali viene contestato il concorso con una parte dell'attività illecita addebitata a Striano. I tre cronisti (Giovanni Tizian, Nello Trocchia e Stefano Vergine) avrebbero chiesto al finanziere conferma di notizie e informazioni acquisite altrove. Conferme che Striano avrebbe fornito consultando il sistema informatico della Dna. I giornalisti del Domani sono sotto inchiesta per accesso abusivo e rivelazione di segreto. Le informazioni acquisite in modo illecito, inoltre, sarebbero state inviate ad altre persone, tra cui un investigatore privato, un amministratore di condominio, un ex ufficiale della Guardia di Finanza.
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