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Francesco Storace: niente vacanze, papà Salis litiga pure ad agosto
06-08-2024, 06:25
Ogni giorno decine di notifiche ci devastano le orecchie. È Roberto Salis, sindaco di I -Phone. A tarda età ha scoperto le magie della rete e ci frantuma i cosiddetti. Più su Twitter – che si chiama X, come la Decima, ma non glielo dite – che su Facebook, dove scrive di meno. Ce l'ha con gli Angelucci's boys, che saremmo noi giovani virgulti in redazione. E non gli pare vero di poterci insultare senza beccare querele: anche perché sarebbe inutile portare in tribunale chi è palesemente fuori di testa quando parte in quarta con un telefonino in mano. Chi lo conosce bene ce lo descrive così. Dopo il primo tweet si infila in bagno. Resta a petto nudo e ulula allo specchio rimirandosi come un Toninelli qualsiasi al 50mo compleanno. E poi non la smette più. Twitta, retwitta, risponde, picchia – tanto siamo in Italia e non in Ungheria – e quando occorre insulta. Fermate sua figlia Ilaria, che l'altroieri in un video, social manco a dirlo, ha fatto sapere di essere stanca e se ne va in vacanza. E no: in vacanza o te lo porti con te in una località senza Internet, oppure ti fai consegnare il cellulare. La giornata di ieri è stata esemplare, è riuscito a prendersela – Roberto Salis – persino col più simpatico di tutti, il fantastico Osho che, ovviamente, ha pure lui un account su X dedicato alle sue celebri frasi. Federico Palmaroli è il suo nome, e molto paziente è la sua indole per sopportare la malacreanza di Salis padre. PENNICHELLA Anziché dedicarsi alla pennichella pomeridiana, che ad agosto fa tanto bene, Salis ha deciso di randellarlo nel primo pomeriggio, come se disponesse di un manganello retrattile: «La caratteristica dei fascioleghisti stile @lefrasidiosho è che per decidere se una cosa è giusta o é vera non sono in grado di farlo in base all'essenza della cosa in se ma devono aspettare che qualcuno gli dica se è vera o é giusta. E poi Credere, Obbedire e Combattere!». La scena successiva la conoscete già, perché si dice bravo da solo. Con santa pazienza, Osho lo riprende: «Ma ancora??? Ma ogni volta ti devo ricordare quello che scrivevi? Ma chi è il fascioleghista, io o tu? Ma non ti bastano le vagonate di m...a che stai ricevendo?». E qui Palmaroli è cattivello ma non smemorato. Perché Salis impazzisce ogni volta che gli ricordano i tweet anticomunisti che scriveva, gli attacchi a Fratoianni, alla Boldrini e a tutto quel che odorasse di sinistra. E ora fa l'ultrà dicendosi liberale. Da sganasciarsi. Ci sono utenti social abbastanza infastiditi da Salis, addirittura uno con l'account sacro CircoloTurati: «Ma poi perché mi arrivano le sue notifiche? quanti soldi da' ad X per essere letto?». Ovviamente, lui blocca tutti quelli che non sopporta e fra poco finiremo anche noi nel suo libro nero, o rosso fate voi, dove c'è l'elenco di tutti quelli che non può vedere. Ma intanto insiste con le sue traveggole. Dice la sua sulle Olimpiadi – ci mancherebbe – e si schiera contro la Carini. Poi, per replicare al capogruppo di Fdi al Senato, che ci si diverte, e che nel caso di specie esaltava Djokovic il serbo, scomoda lo zar di Mosca: «Per risolvere definitivamente la questione si potrebbero organizzare una olimpiade fascista, cosi partecipa anche Putin ed una progressista dove vanno gli altri!». Fuorigioco pure Malan. Qualche ora prima, attorno alle 10, gli era tornato il tic contro Osho, e credendo di indispettirlo, esalta Vauro, «lui sì che sa disegnare e con me è stato un gran signore». O compagno? Niente da fare, appena vede all'orizzonte il vignettista «delle destre» lui si scatena ed è capace di sviluppare una serie infinita di tweet (si chiama thread, ingegnere) per non dire assolutamente alcunchè di comprensibile. RISPOSTE Per chi avesse voglia di ammirarne le gesta, merita una visita, sotto il suo account, anche la voce “risposte”: irrefrenabile. Ancora contro Osho: «Fare una discussione su X con @lefrasidiosho è come chiedere ad un campione di scacchi di giocare con un piccione che butta tutti i pezzi a terra, caga sulla scacchiera e poi va via tutto impettito convinto di aver vinto lui! E poi i leoni sono leoni ed i piccioni tali restano!». Spiegategli che non si tratta di piccioni ma di cani. E lui non si abbatte: «Licenza poetica», ribatte sorridendosi allo specchio. Terribile Palmaroli: «Ma a quelli che ti retwittano glielo hai detto che fino a qualche mese fa eri fascioleghista?». La collera si impadronisce di Salis: «Senti buffone la tua unica ragione di esistere a questo mondo è farci ridere, hai già fatto 20 tweet che non fanno ridere nessuno. Torna al tuo posto e facci ridere buffone!». Buffone scritto due volte in trentatre parole: perdonerete il vostro cronista che si è inserito nella discussione chiedendo a Salis: «Ma lei è sicuro che il buffone sia lui?». E giù per li rami a leggere una serie sconclusionata di frasi contro Tizio e contro Caio. Di qui l'appello alla figlia: papà ha fatto tanto per la sua liberazione, si è messo pure a trattare con Bonelli e Fratoianni quasi violentandosi. Non consenta, l'onorevole Salis, che il suo genitore si riduca a caricatura, a macchietta social. In fondo, glielo deve un po' di bene.
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