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Gaza, proseguono a Doha colloqui per tregua. Israele: "In 24 ore colpiti più di 30 obiettivi"
16-08-2024, 10:10
(Adnkronos) - Mentre proseguono a Doha in Qatar i negoziati per ottenere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi, prosegue l'offensiva di Israele. Nuovi ordini di sgombero sono arrivati per i palestinesi dalle forze israeliane nel nord di Khan Younis e a est di Deir al-Balah. L'aeronautica militare israeliana ha colpito ieri più di 30 obiettivi nella Striscia di Gaza, tra cui edifici utilizzati da gruppi terroristici, cellule di uomini armati e altre infrastrutture. Lo ha reso noto l'esercito israeliano, aggiungendo che le truppe sono impegnate nelle zone meridionali di Gaza, a Rafah e Khan Younis, e nel corridoio di Netzarim, nel centro della Striscia. Nel frattempo sono arrivati nuovi ordini di sgombero da parte delle forze israeliane (Idf) per i palestinesi nel nord di Khan Younis e a est di Deir al-Balah. Ridotti, inoltre, i 'confini' della cosiddetta 'zona umanitaria', riferisce il Times of Israel precisando che diversi quartieri nel nord di Khan Younis non verranno più considerati 'zona umanitaria' dal momento che le Idf pianificano ulteriori operazioni contro Hamas. A Khan Younis, l'Idf ha affermato di aver bombardato con l'artiglieria un'area da cui ieri sono stati lanciati razzi contro la comunità israeliana di confine. Sempre a Khan Younis, i soldati della Brigata paracadutisti hanno fatto irruzione in un edificio, dove hanno trovato un nascondiglio di armi, tra cui lanciarazzi e ordigni esplosivi. Nella parte centrale di Gaza, ha aggiunto l'esercito, i riservisti della Brigata Harel hanno individuato diversi cunicoli e ucciso diversi uomini armati utilizzando un drone. La Marina israeliana ha anche ucciso "un certo numero di terroristi che rappresentavano una minaccia per le truppe che operavano nella Striscia di Gaza centrale". "A causa dello sfruttamento della zona umanitaria per atti di terrorismo, e del continuo lancio di razzi in direzione dello Stato di Israele da blocchi" nei quartieri nel nord di Khan Younis, "restare in queste zone è diventato pericoloso", affermano le Idf, precisando di rivedere l'area della 'zona umanitaria' sulla base di "informazioni precise di intelligence che segnalano che Hamas ha collocato un'infrastruttura del terrore nell'area che era stata indicata come 'zona umanitaria'". Le Idf tornano a segnalare "operazioni con forza contro le organizzazioni terroristiche" e chiedono "alla popolazione rimasta nei quartieri nord di Khan Yunis e a est di Deir al-Balah di trasferirsi temporaneamente nella zona umanitaria adattata". Dal canto suo Hosam Badran, membro di spicco dell'ala politica di Hamas, ha sottolineato che “qualsiasi accordo deve prevedere un cessate il fuoco completo, un ritiro completo da Gaza, il ritorno degli sfollati, la ricostruzione e uno scambio di prigionieri”. Il piano annunciato dal presidente Usa Joe Biden per una tregua ruota attorno a tre frasi, la prima delle quali durerebbe sei settimane. In questo arco di tempo, le forze israeliane si ritirerebbero dalle aree popolate di Gaza e ci sarebbe il rilascio di un certo numero di prigionieri palestinesi in cambio della consegna di ostaggi israeliani vulnerabili. In una seconda fase, gli ostaggi rimanenti verrebbero rilasciati per una fine permanente delle ostilità, mentre la terza e ultima fase consisterebbe nella ricostruzione della Striscia e nella consegna dei corpi degli ostaggi deceduti. Di un "inizio promettente" dei colloqui su Gaza a Doha, secondo quanto riferito da 'Al Jazeera', ha parlato la Casa Bianca. Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby ha poi sottolineato che "entrambe le parti devono trovare un compromesso. Entrambe le parti devono mostrare una certa leadership". "A volte, quando si arriva alla fine di un negoziato e si parla dei dettagli, è allora che diventa più difficile", ha detto Kirby auspicando progressi nelle prossime ore e nei prossimi giorni. Kirby stava rispondendo a una domanda del conduttore della Cnn, che voleva sapere se la posizione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu nei negoziati fosse coerente o se avesse ripetutamente spostato i suoi obiettivi. Poiché Israele e Hamas non si parlano direttamente, gli Stati Uniti, il Qatar e l'Egitto agiscono come mediatori. Tra i partecipanti ai negoziati in Qatar ci sono il capo della Cia William Burns, il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani e il capo dell'intelligence egiziana Abbas Kamel, oltre al capo del servizio segreto estero israeliano Mossad, David Barnea. Hamas non partecipa ai colloqui tuttavia, secondo le informazioni della Dpa, sarà informato “su base continuativa” sul contenuto dei colloqui. Il primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar, lo sceicco Mohamed Abdulrahman al-Thani, ha comunicato al capo della diplomazia iraniana ad interim, Ali Bagheri, “la necessità di calma e di de-escalation nella regione”. I due hanno discusso “degli ultimi sviluppi a Gaza e nei Territori palestinesi occupati, dell'evoluzione degli sforzi di mediazione congiunti per porre fine alla guerra nella Striscia e delle attuali tensioni in Medio Oriente”, secondo una dichiarazione del ministero degli Esteri del Qatar pubblicata sul suo sito di social network X.
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