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Giustizia: C. Appello Milano, a rischio obiettivi Pnrr, Ufficio processo mostra crepe
27-01-2024, 10:26
Milano, 27 gen. (Adnkronos) - "Sugli ambiziosissimi obiettivi e i gravosi impegni che l'Italia si è assunta anche per la giustizia con il Pnrr occorrerebbe concentrare ogni attenzione, salvo volersi rifugiare nella politica irresponsabile del ‘vorrei, ma non posso'. ln una situazione di crescente scopertura di organici del personale amministrativo, di crescente penuria di magistrati e di rilevante carenza nell'organico dei magistrati onorari, oltre che di allarmante disaffezione dei giovani per le professioni giuridiche, come si può pensare seriamente di raggiungere gli obiettivi del Pnrr?". A chiederselo è il presidente della corte d'Appello di Milano in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. Ondei auspica, in tal senso, un salto di qualità “di cultura e governance, che deve interessare più livelli e più soggetti. ln particolare, servono una fortissima collaborazione tra Ministero, Csm e Scuola Superiore della Magistratura, idonea a superare frammentazioni e identitarismi; una vera direzione integrata tra magistrato capo dell'ufficio e dirigente amministrativo, atta a creare sinergia e valorizzazione dei ruoli”. Qualcosa che finora “è avvenuto molto parzialmente e in termini del tutto insoddisfacenti” complice la burocrazia. La riforma “decisiva con cui ci giochiamo il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr sulla giustizia è il nuovo Ufficio per il processo, che rappresenta, per diversi motivi, una grande occasione. Un disegno sulla carta apprezzabile che, però, sta evidenziando défaillance e cadute”. Anche nel Distretto di Milano, “il costante e inarrestabile svuotamento degli organici degli addetti all'Ufficio per il processo rischia di vanificare il lavoro fatto: al 30 giugno 2023, su 698 addetti in organico ve ne erano solo 470 e ad oggi le presenze sono ulteriormente diminuite. Quel che si richiede è di una semplicità disarmante: che vengano forniti in modo duraturo ai magistrati italiani gli stessi supporti personali e materiali dei quali possono avvalersi i magistrati negli altri Stati europei” conclude Ondei.
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