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I comunisti entrarono ad Auschwitz, poi fecero i gulag
28-01-2025, 09:30
Quando l'Armata Rossa il 27 gennaio 1945 abbatté i cancelli di Auschwitz -Birkenau liberò i prigionieri lasciati nel campo di sterminio dalle SS, ma non portò affatto la libertà né alla Polonia né all'Europa. Sulle spalle larghe del comunismo già gravava l'eredità di un'esperienza simile, preesistente e destinata a sopravvivere al crollo del nazismo. Il tedesco lager, abbreviazione di Konzentrazionlager (KZL, campo di concentramento) in russo suona gulag (acronimo di Gosudarstvennyj Upravlenje Lagerej, Direzione centrale dei campi di lavoro collettivi, adottato ufficialmente nel 1930). Se persecuzioni e deportazioni erano uno strumento consueto di repressione politica anche all'epoca dei Romanov, fu Lenin ad aggiungere l'elemento della scientificità sistematica e il suo successore Stalin a farne un modello industriale, al pari del sistema nazista che nel repertorio agghiacciante degli orrori partorì il male assoluto della Shoah (...) Clicca qui, registrati gratuitamente su Liberoquotidiano.it e leggi l'articolo integrale di Marco Patricelli
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