s
In Basilicata il campo largo ormai fa strage di candidati
18-03-2024, 12:04
Con tutte le cautele del caso, perché nel film che si gira nel centrosinistra non si possono abbracciare certezze granitiche, il candidato per la guida della Basilicata è Piero Marrese, esponente Pd e presidente della Provincia di Matera. Appoggiato anche dal Movimento 5 Stelle (che dunque retrocede dall'intendimento di una corsa solitaria), Alleanza Verdi-Sinistra e +Europa. Marrese segna la parola fine di una Spoon River di candidati dati in pasto al tritacarne dello scontro per lunghe settimane, in qualche caso anche messi in campo. Nomi impressi l'uno dopo l'altro in questo triste diario dell'assurdo, per via di equilibri fragili e veti incrociati. A cominciare da quello che sarebbe dovuto essere il campione del consenso da contrapporre al presidente di centrodestra e ricandidato Vito Bardi. Ovvero Angelo Chiorazzo, fondatore della Cooperativa Auxilium, una realtà molto grande che si occupa, tra le varie attività, di persone in disagio psichico o sociale, oltre a prestare servizi per i bisognosi di cure domiciliari. LA TELENOVELA - La sua corsa è una telenovela formalmente (mentre scriviamo), ancora in corso. Il nome fu schierato per tempo, lo scorso autunno, dal movimento civico Basilicata Casa Comune. Il Pd gli dà l'appoggio, ma Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, punta i piedi e comincia una trattativa estenuante. Che vede come punto medio l'ipotesi di Nicola Valluzzi, sindaco di Castelmezzano, in provincia di Potenza. Figura proposta dal Pd e poco digerita dal Movimento 5 Stelle. Con apprezzamento anche dello stesso Chiorazzo. Tuttavia, il colpo di scena è un altro. Domenico Lacerenza, primario di oculistica all'ospedale di Potenza, un luminare in questa specializzazione. Nome sostenuto dal Movimento 5 Stelle, accettato dal Pd e dal resto del campo largo. L'accordo c'è e Chiorazzo fa un passo di lato. Lacerenza mostra i tratti del civico puro prestato alla politica di cui è completamente digiuno. Nelle interviste successive all'annuncio dell'intesa afferma di esser stato avvisato proprio a ridosso della scelta: «Sono stato catapultato in questa impresa, mi servono ventiquattro ore per orientarmi», ammette. Poco più di un giorno, invece, servirà alla coalizione per andare in tilt e causarne il ritiro. Ore dopo l'investitura non era ancora stato chiamato né da Schlein né da Conte. Intanto, però, il Pd si spacca e un documento firmato da un gruppo di amministratori locali e da militanti esprime dissenso sulla scelta con una richiesta esplicita: rivogliamo Chiorazzo. Dunque, già la complessità di prendere confidenza con un ruolo nuovo, in più la convergenza non piena sul suo nome, Lacerenza annuncia il passo indietro. Riparte lo psicodramma. Chiorazzo torna pienamente in campo e rilancia sulla propria candidatura (a ieri sera, in realtà, era ancora in essere, e pare che a Marrese sia stato dato l'incarico di fargli fare un passo indietro). E nel frattempo, peraltro, fa un passo avanti anche l'ex presidente del Consiglio Regionale Piero Lacorazza, Pd: «Mi metto al servizio di una comunità con la candidatura a presidente della Regione. Confrontiamoci». Un'autocandidatura. Lacorazza, però, in questo lungo romanzo della fatica c'era già entrato nei giorni scorsi, insieme ad un altro nome dem, il segretario regionale Angelo Lettieri. Più come ipotesi che altro. POI C'È SPERANZA - Un'infinità di nomi, volti e dinamiche. in cui è rimasta sullo sfondo anche un'altra figura, quella di Roberto Speranza. L'ex ministro della Salute, già Articolo 1 e poi rientrato nel Pd con la leadership di Elly Schlein, sarebbe stato il nome forse più funzionale ad una convergenza fisiologica tra Pd e Movimento. Di Potenza, il suo volto è stato un tutt'uno con Giuseppe Conte nei mesi drammatici della gestione del Covid, e dunque sarebbe stato più facile anche farlo digerire dagli elettori pentastellati, notoriamente piuttosto refrattari ad accettare candidati dem. Invece pare che sia stato lui stesso a sfilarsi, a quanto pare perchè non ha voluto sottrarsi dallo scenario nazionale. Speranza, però, nelle scorse settimane ha assegnato il suo endorsement a Chiorazzo. Il racconto, tutto insieme, è un caso di scuola. Di come l'alternativa al centrodestra sia ancora molto lontana.
CONTINUA A LEGGERE
4
0
0
Guarda anche
Libero Quotidiano
09:44
"Ultimi giorni al Milan?": la risposta di Stefano Pioli fa riflettere i tifosi
Libero Quotidiano
09:41
A Roma calci agli eco-vandali: ecco cosa è successo in pochi minuti
Libero Quotidiano
09:40
Novara: guida in autostrada a 255km orari, multa e patente ritirata
Libero Quotidiano
09:38
"La Serie A è fascista": l'ultimo delirio di Luca Bottura
Libero Quotidiano
09:35
Agricoltura: ass. lombardo Beduschi, 'politica deve fare molto, anche per suolo'
Libero Quotidiano
09:30