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Israele-Hamas, ostaggi e cessate il fuoco: i punti critici nei negoziati
26-02-2024, 06:47
Beirut, 26 feb. (Adnkronos) - Nonostante piccoli aggiustamenti, Israele non ha sostanzialmente modificato la sua posizione su un potenziale cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e sul ritiro delle Forze di difesa israeliane (Idf) dall'enclave palestinese, che rimangono i due principali punti critici nei negoziati per il rilascio degli ostaggi israeliani. Lo ha detto un alto funzionario di Hamas all'emittente televisiva libanese Al Mayadeen affiliata a Hezbollah. "Ci sono alcuni nuovi aggiustamenti su questioni contese tra Hamas e Israele, ma Israele non ha apportato cambiamenti significativi ai termini del cessate il fuoco e al ritiro militare dalla Striscia di Gaza", ha detto il funzionario. "Queste due questioni sono cruciali per Hamas e le fazioni della resistenza palestinese e non sono negoziabili", ha precisato. Il funzionario ha aggiunto che il rapporto tra prigionieri palestinesi rilasciati e ostaggi israeliani "è cambiato", oscillando ora "tra tre e tredici prigionieri". Una delegazione israeliana parte oggi per Doha per partecipare ai negoziati per cercare di arrivare un accordo sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi in cambio di detenuti palestinesi. Lo riferisce il Times of Israel citando proprie fonti secondo le quali Israele avrà un ruolo minimo nell'incontro di Doha e si limiterà principalmente a discutere gli aspetti tecnici di un potenziale cessate il fuoco temporaneo, come le quantità di aiuti umanitari. I colloqui avranno anche l'obiettivo di stabilire quali ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi potrebbero essere rilasciati qualora si raggiungesse un accordo. Ai negoziati partecipano ''esperti provenienti da Egitto, Qatar, Stati Uniti e Israele", nonché rappresentanti di Hamas, hanno spiegato i media egiziani. Durante i negoziati che si sono svolti a Parigi si è arrivati a ''un'intesa'' che potrebbe definire i contorni di un accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e per uno scambio tra gli ostaggi ancora trattenuti nell'enclave e detenuti palestinesi, ha affermato il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan. "Rappresentanti di Israele, Stati Uniti, Egitto e Qatar si sono incontrati a Parigi e sono giunti a un accordo tra loro su quali sarebbero i contorni di base di un accordo sugli ostaggi e per un cessate il fuoco temporaneo", ha detto Sullivan alla Cnn. ''E' ancora in corso una negoziazione per definire i dettagli. Dovranno esserci colloqui indiretti da parte del Qatar e dell'Egitto con Hamas perché alla fine dovranno accettare di rilasciare gli ostaggi'', ha sottolineato. ''Il lavoro è in corso. E speriamo che nei prossimi giorni si possa arrivare a un punto in cui si raggiunga effettivamente un accordo fermo e definitivo su questo tema'', ha concluso Sullivan. Il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu ha dichiarato di ''volere un accordo sugli ostaggi'' ancora trattenuti nella Striscia di Gaza. E per questo, nel corso di un'intervista alla Cbs, ha rivolto un appello ad Hamas affinché ''diminuisca le pretese'' e rimuova gli ostacoli esistenti al raggiungimento di un accordo che preveda il cessate il fuoco per la Striscia di Gaza e uno scambio tra ostaggi e detenuti palestinesi. Insomma, ha affermato Netanyahu, '' Zelensky durante una conferenza stampa a Kiev ''. Ovvero, ''se Hamas ci presenta delle esigenze ragionevoli, sarà possibile raggiungere un accordo''. ''Apprezzo gli sforzi che stanno compiendo gli Stati Uniti'' per arrivare a un'intesa, ha quindi aggiunto Netanyahu. Una volta che le forze armate israeliane entreranno a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, ''ci vorrà ancora qualche settimana e poi si arriverà alla vittoria totale'' su Hamas, ha detto il primo ministro israeliano. Intanto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha anticipato che se si arriverà a un accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, le forze di difesa israeliane aumenteranno i loro attacchi dal nord di Israele contro Hezbollah. ''Stiamo progettando di aumentare la potenza di fuoco contro Hezbollah, che non è in grado di trovare sostituti per i comandanti che stiamo eliminando'', ha dichiarato Gallant. Durante una visita alla sede del Comando Nord dell'Idf a Safed, Gallant ha spiegato: "In caso di tregua temporanea a Gaza aumenteremo il fuoco nel nord, e continueremo fino al completo ritiro di Hezbollah dal confine e al ritorno dei residenti alle loro case''. Sono circa 80.000 gli israeliani sfollati a causa degli attacchi di Hezbollah verso il nord di Israele.
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