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Jacobazzi: con il caso Natoli i giudici di sinistra puntano a influenzare le nomine
21-07-2024, 08:00
Ma che reato ha commesso la consigliera del Csm Rosanna Natoli incontrando lo scorso novembre una magistrata, la giudice catanese Maria Fascetto, che mesi prima aveva giudicato in sede disciplinare? Dopo giorni di campagna stampa martellante, nessuno è ancora riuscito ad indicare quale sarebbe l'illecito da parte dell'avvocata siciliana eletta al Csm in quota Fratelli d'Italia. Ascoltando l'audio di questa conversazione, prodotto dall'avvocato Carlo Taormina, difensore della magistrata che di nascosto aveva effettuato la registrazione, non risultano accordi di alcun tipo. Natoli, peraltro, si attribuisce un reato, la violazione del segreto della camera di consiglio, che però non sussiste non avendo rivelato proprio nulla. Il cortocircuito è quanto mai evidente perché Natoli, a causa di questo incontro, si dovrebbe dimettere seduta stante da componente del Csm. Ad incentivare tale bizzarria vi è statala decisione questa settimana del Comitato di presidenza del Csm, presieduto da Fabio Pinelli, di trasmettere l'audio “incriminato” alla Procura di Roma. Che il comportamento di Natoli fosse stato inopportuno lo ha dichiarato ella stessa. L'inopportunità, però, non rientra nell'ambito della legge penale e non dovrebbe di per se giustificare le dimissioni da un incarico. Il sospetto allora è che dietro questa campagna stampa portata avanti dai soliti quotidiani legati a doppio filo all'Associazione nazionale magistrati a trazione progressista ci possa essere un piano per un “ribaltone" al Csm. Visto che su dieci componenti laici, sette sono espressione della maggioranza di centrodestra, quale migliore occasione di questa per azzopparne qualcuno? Oltre a Natoli nel mirino è finita infatti anche la consigliera leghista Claudia Eccher che in passato si era interessata delle sorti della magistrata dalla registrazione facile. Eccher è stata l'avvocata di Matteo Salvini, politico che certamente non gode di grande considerazione presso le toghe, ed ora è componente della Commissione per gli incarichi direttivi. Andando a scorrere le nomine che il Csm dovrà effettuare nei prossimi mesi, si scopre che ci sono posti di primaria importanza. Dopo la pausa estiva, il Csm dovrà nominare quattro procuratori aggiunti a Roma e fra i candidati spiccano i vertici dell'associazionismo giudiziario progressista. Con i rapporti di forza in essere al Csm molto difficilmente potrebbero spuntarla. Togliendo dalla partita due laici di destra su sette lo scenario cambierebbe molto. Ecco spiegato, forse, il pressing sul capo dello Stato, che del Csm è il presidente, affinché di ritorno dal Brasile persuada Natoli a dimettersi. Come se non bastasse, l'accaduto ha poi fornito un assist inaspettato per stoppare la riforma della giustizia di Nordio che vuole togliere potere alle correnti. «Leggo le notizie sulle improvvide frequentazioni di una consigliera laica, giudice disciplinare, con una incolpata sua concittadina. Questi sono i laici ai quali la politica affida la tutela della autonomia della magistratura? Episodi come questi dimostrano quanto sia pericoloso creare l'Alta corte disciplinare per i magistrati e rafforzare la presenza della politica nel Csm», ha scritto il capo delle toghe progressiste. C'è solo da augurarsi che, come Giovanni Toti, anche Natoli ed Eccher non si facciano condizionare.
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