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La mamma di Chico Forti: "Potrò cucinargli i canederli"
19-05-2024, 07:12
Emozione, lacrime, agitazione. E un filo di inevitabile ansia per un momento atteso da 25 lunghi anni. Maria, mamma 96enne di Chico Forti, si prepara a festeggiare il ritorno in Italia del figlio: «Sono felicissima, è un sogno che si avvera», ha sussurrato a Stefano, fratello dell'imprenditore italiano che vive con lei a Trento, appena saputo che il volo da Miami era atterrato a Pratica di Mare. Poi, con il solito spirito, ha sdrammatizzato un po': «Finalmente ghe farò i canederli», ricordando la promessa che ha ripetuto più volte, cioè che se Chico fosse tornato gli avrebbe cucinato (li prepara lei a mano e poi ne congela una parte per averne sempre di pronti) il suo piatto preferito. Ora quel momento sta per arrivare - è questione di giorni- e Maria potrà riabbracciare Chico, che non vede da 16 anni. Già, perché l'ultima volta che i due si sono incontrati è stato nel 2008, in un carcere della Florida. Maria, che era già stata negli Usa nel 2001, aveva chiesto di poter tornare dal figlio nel 2008, in occasione dell'80esimo compleanno (è nata il 14 febbraio 1928). Ed era stata accontentata. Una settimana negli Stati Uniti e tre incontri, accompagnata da Gianni, lo zio di Chico, e dalla sua compagna Wilma. «Sono stati momenti emozionanti per tutti- ricorda Wilma - anche se faticosi: per entrare nella prigione ci dovevamo svegliare alle 5 di mattina e poi dovevamo aspettare quattro ore in auto, tra le paludi e le zanzare, per essere tra i primi visitatori». BATTUTE E RISATE Ma ne era valsa la pena e la mamma di Chico si era goduta ogni momento di quegli incontri. «Ricordo tante battute e tante risate, perché lei è spiritosa e Chico non si tira certo indietro. Prima di entrare l'ultimo giorno mi aveva detto: “Speriamo di non piangere all'uscita”. A fine visita, al momento di varcare il portone dopo i saluti, ci siamo voltati per un ultimo sguardo con Chico ed è stato davvero toccante, gli occhi erano inevitabilmente lucidi. E Maria, sospirando, ha aggiunto: “Chissà, magari è l'ultima volta che lo vedo”». Invece no. La forza d'animo di una madre che non si è mai arresa malgrado l'età e la tenacia di un figlio sempre positivo e ottimista anche nei momenti più duri hanno vinto, regalando un nuovo capitolo d'amore. Chico e Maria in questi anni avevano un appuntamento fisso, la telefonata del lunedì. Immancabile. Chico risparmiava i soldi e i minuti settimanali a disposizione per parlare con lei. Aggiornarsi. Confidarsi. Ridere. Sentirsi vicino e tenere viva la speranza di in un nuovo abbraccio vero, questa volta in Italia. Eccolo, ora è arrivato il momento e non per niente le prime parole di Chico appena sceso dall'aereo sono state: «Non vedo l'ora di riabbracciare mia madre». Per far sì che tutto si avveri - e il prima possibile l'avvocato Carlo Della Vedova, luminare del settore che rappresenta Chico in Italia, ha annunciato che «faremo un'istanza per avere il permesso per il detenuto di visitare la madre che ha 96 anni e non si può muovere. La mamma, Loner Forti, si trova a Trento. Anche l'aspetto umanitario ha accelerato la procedura ed è anche stata considerata dalla Corte di Appello di Trento quando è stata recepita la sentenza americana». Chico Forti, in questi anni di carcere a Miami, ha sempre avuto un pensiero speciale per la madre che definisce «la mia roccia». E in ogni lettera inviata a Libero (l'ultima domenica scorsa in occasione della Festa della mamma) con riflessioni e storie particolari, ci sono sempre stati riferimenti a lei, dediche e confessioni. Come in quella del 14 febbraio 2022, in occasione del suo 94esimo compleanno: «Sono un mammone, non me ne vergogno a farlo sapere perché con un mamma così sarebbe impossibile altrimenti», ci aveva scritto Chico. DEDICA ALLA ROCCIA Poi l'ex imprenditore aveva descritto sua madre con dolcezza e amore: «È fatta 100% di ingredienti naturali, dice quello che pensa quando interpellata e se non ha nulla di positivo da dire, di una persona non ne parla. È un'esteta e ci tiene a mantenersi in forma, odia le rughe, ma ancor più peeling, lifting e dermabrasione. Ama mangiare, ma non particolarmente bere, se non un po' di rosso mescolato all'acqua naturale (l'ha preso da me, ovviamente), ama il suo tram tram, il panelatte sotto casa, ed il caffè al bar. è tifosa sportiva, tendenzialmente un pochino di parte per gli sport estremi ed i protagonisti pelati...». E poi concludeva: «È la spalla che ogni uomo vorrebbe per piangere, è l'orecchio al quale ognuno vorrebbe aver accesso, è fonte d'energia e faro direzionale per ogni bisognoso, è l'esempio impersonificato, seppur nell'umiltà di non volerlo essere. Ma, soprattutto, è la madre, un po' lupa, un po' orsa bruna e tanto aquila che si batte fino all'ultima goccia di sangue per i suoi figli... è mia madre, la mia roccia ed io vivo per lei e grazie a lei tengo la testa alta e mantengo i miei principi».
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