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Estero
La prima orribile notte in carcere di Sarko
Oggi 23-10-25, 08:00
Non è stata una notte semplice per Nicolas Sarkozy, la prima dietro le sbarre. L’ex presidente della Repubblica francese, che da martedì ha iniziato a scontare la pena detentiva per la condanna a cinque anni nell’affaire dei presunti finanziamenti libici, è stato disturbato a più riprese dalle grida degli altri detenuti della Santé. «Sarkò, fottiti, svegliati!», ha gridato un detenuto, cercando di impedire all’ex leader gollista di dormire. Un altro, con toni intimidatori, come si vede in un video circolato sui social, ha urlato: «Vendicheremo Gheddafi! Sappiamo tutto. Anche di Ziad Takieddine (uomo d’affari franco-libanese, morto due giorni prima della condanna, che avrebbe fatto da intermediario tra la sarkozia e il regime libico, ndr). Restituisci i miliardi di dollari!». Secondo quanto riportato ieri sera da Europe 1 e Tf1, tre detenuti sono stati posti in stato di fermo dopo la diffusione su TikTok di alcuni video minacciosi nei confronti dell’ex presidente. La procura di Parigi ha confermato di essere stata «informata dal direttore della prigione della Santé della diffusione sui social network di un video, chiaramente girato da un detenuto dell’istituto, in cui venivano proferite minacce verso Sarkozy». Di conseguenza, «è stata effettuata una perquisizione amministrativa da parte dell’amministrazione penitenziaria, durante la quale sono stati sequestrati due telefoni». La procura ha inoltre avviato un’indagine per minacce di morte, affidata al terzo distretto della polizia giudiziaria. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44655405]] Sovraffollata, la Santé, l’ultimo istituto penitenziario di Parigi, situata nel quartiere di Montparnasse, accoglie 1.237 persone nonostante una capacità massima di 657 posti.L’ex presidente non è incarcerato nel settore dei “vulnerabili”, che in passato ha accolto altre celebrità come l’imprenditore, ministro e presidente dell’Olympique de Marseille Bernard Tapie, ma in isolamento: per questioni di sicurezza, dato che i suoi vicini diretti sono narcotrafficanti e terroristi. Per ridurre al minimo i rischi, accanto alla cella di Sarkozy, sono presenti due agenti che, ventiquattro ore su ventiquattro, garantiscono la sua sicurezza. «Finché sarà necessario», ha detto ieri alla radio Europe 1 il ministro dell’Interno, Laurent Nuñez. L’ex capo dello Stato «dispone di un sistema di protezione, dato il suo status e le minacce a cui è esposto», ha spiegato l’ex prefetto di Parigi, ricordando che Sarkozy era già protetto da due agenti di polizia prima dell’ingresso in carcere. «Questo sistema è stato mantenuto durante la sua detenzione. L’ex presidente è sotto protezione permanente. È ovviamente un cittadino come tutti gli altri, ma ci sono minacce leggermente più significative che gravano» sudi lui, ha sottolineato il ministro dell’Interno. I due agenti accompagnano le guardie carcerarie anche quando Sarkozy esce dalla sua cella per fare una passeggiata, andare in palestra, in biblioteca o per consultare un medico. Una decisione che avrebbe sorpreso il personale penitenziario, secondo Bfmtv. Uscendo dal carcere, martedì, uno dei suoi avvocati, Jean-Michel Darrois, ha raccontato che Sarkozy «ha fatto sport, ha cominciato a scrivere il suo libro, si trova in una cella di nove metri quadrati e c’è un gran rumore tutto il tempo». «Non è il Club Méditerranée», ha aggiunto il legale. Quando ha ricevuto il suo numero di matricola, Sarkò ha dovuto lasciare documenti e oggetti personali in una piccola cassaforte, ma ha potuto conservare la fede nuziale e l’orologio. Come ogni detenuto della Santé, ha ricevuto un “kit di entrata” con sapone, lenzuola, pentole, carta e penna. Ma l’oggetto più utile, per ora, sono i tappi per le orecchie. Che si è portato da casa, per non sentire gli insulti e le urla che potrebbero tormentarlo di notte durante la sua reclusione. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44669015]]
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