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"Le donne bevono per darsi un tono": la frase della Boralevi manda in tilt le femministe
21-04-2024, 02:30
Guai a non scomodare patriarcato, maschilismo, sessismo, e altre nefandezze ogniqualvolta qualcuno fa delle affermazioni sulle donne. Guai. Si rischia di non essere di moda. Ogni occasione è buona per tirare in ballo il tema del momento. L'ultimo episodio che ha irritato i benpensanti è quello con protagonista Antonella Boralevi. La scrittrice e opinionista è intervenuta al Tg2 per commentare Vinitaly, la fiera italiana dedicata al vino; in studio insieme a lei c'erano il maestro sommelier e cerimoniere della Presidenza del Consiglio Alessandro Scorsone, il nutrizionista Giorgio Calabrese e l'amministratore delegato di Veronafiere Maurizio Danese. Alessandro Scorsone analizza il valore sociale di un bel bicchiere di vino: «Il vino è poesia. Soprattutto per coloro che lo amano davvero e che lo sanno divulgare con amore e non i soloni. Il vino è anche uno straordinario mezzo per conoscere le persone e per conquistarle, ecco perché alle donne piace quando viene servito un calice di vino». Poi tocca alla Boralevi parlare dell'argomento, e mette i puntini sulle “i”: «Sul tema delle donne, forse conviene guardare le cose un po' in faccia. Noi donne abbiamo fatto tante cose, abbiamo conquistato tante cose, però c'è dentro di noi qualcosa, io temo che sia genetico. Noi non ci sentiamo mai all'altezza, perché una donna deve sempre combattere con una parte di sé per cui non si sente all'altezza. Qual è il tema? Che le donne spesso bevono come prima si fumava una sigaretta, cioè bevono per darsi un tono. Va benissimo, ma noi non abbiamo bisogno del bicchiere di vino per sapere che siamo persone di valore come voi uomini. E soprattutto un bicchiere, una piccola dose, mai bere da sole in casa». Apriti cielo. Un diluvio di commenti critici sulla frase «le donne bevono per darsi un tono» che non tengono presente il resto del discorso su come «le donne non abbiano bisogno del vino per esprimere il proprio valore». «Le affermazioni di Boralevi rappresentano il manuale di come il patriarcato ha lavorato nella coscienza delle donne negli ultimi secoli. Dio ce ne liberi», tuona la giornalista Laura Donadoni. «Se si pensa che una donna beva vino per darsi un tono», aggiunge Daniela Mastroberardino, presidente dell'associazione Donne del vino, «allora si sta portando avanti una visione superficiale della persona che associa il valore della donna non alla sostanza o alla preparazione, ma a una borsa firmata, a un bel vestito o una sigaretta come ha detto Antonella Boralevi. E questa è una cosa molto negativa». In serata poi, su La7, a Propaganda Live, il conduttore Diego Bianchi, in arte Zoro, e il vignettista Makkox se la prendono con Boralevi. E spiegano, da uomini, cosa una donna deve dire e pensare delle altre donne. Il cortocircuito è servito.
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