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L'immigrazione che stravolge la nostra storia
15-09-2024, 06:09
L'immigrazione illegale combinata con l'inverno demografico dell'Occidente e l'invecchiamento della popolazione, l'automazione dell'industria e dei servizi, gli shock economici ravvicinati - ha un impatto devastante sullo scenario politico. Il processo a Matteo Salvini, l'impostazione ideologica dell'accusa, è uno dei tanti lampi visibili sulla scacchiera della geopolitica. Facciamo un giro d'orizzonte, partiamo da casa nostra, l'Europa. L'Unione europea è stata scossa da un'ondata elettorale di destra che chiede politiche economiche per i lavoratori, sicurezza e controllo delle frontiere, ma la risposta di Bruxelles all'ascesa dei conservatori è stata quella di chi vola con il pilota automatico contro la cima della montagna: al Parlamento europeo hanno fatto il copia e incolla della maggioranza Ursula, quella che ha già fallito la sua missione (l'establishment il rapporto di Mario Draghi non deve applaudirlo, ma leggerlo). Il quadro è quello di una crisi profonda. La Francia non ha ancora un governo e quello che (forse) verrà, sarà battezzato e vigilato dalla destra di Marine Le Pen; la Germania ne ha uno che barcolla, i socialdemocratici hanno perso il senso della realtà, il cancelliere Scholz è zombificato, immigrazione e crollo della manifattura (Volkswagen che chiude le fabbriche!) fanno tremare Berlino che ora vuole chiudere i confini; in Svezia il risveglio dalla favola delle porte aperte è stato brusco, il Paese è nel disordine, il governo ha approvato un piano di rimpatrio volontario, offre 30 mila euro allo straniero che lascia il Paese; in Olanda l'esecutivo è pronto a dichiarare lo stato d'emergenza e la prossima settimana chiederà a Bruxelles l'esenzione dalla politica di asilo dell'Unione; in Italia il governo Meloni, tra le proteste di una sinistra sonnambula, ha ridotto nettamente gli sbarchi, domani il premier inglese, il laburista Keir Starmer, sarà a Roma e i giornali inglesi sottolineano come il modello italiano sull'immigrazione sia all'attenzione del Regno Unito, scosso da un'ondata di crimini e dalla tensione con comunità disintegrate e ostili dalla rule of law. Altro giro, altra corsa al buio. E altra cultura politica. Negli Stati Uniti, l'amministrazione Biden è sotto accusa per aver favorito l'ingresso illegale di milioni di stranieri, insieme all'economia è il punto debole della candidata democratica, Kamala Harris, che oggi dice di voler cambiare tutto e dimentica di essere da tre anni e mezzo vicepresidente degli Stati Uniti. Quando Donald Trump durante il dibattito tv con Harris ha detto che a Springfield, in Ohio, gli immigrati haitiani mangiano i gatti, quelli del fact-checking hanno alzato il ditino pregustando il trionfo: «È falso». Compiaciuti per aver beccato in fallo The Donald, pronti a dichiarare vittoria e naturalmente la conquista della Casa Bianca, ai liberal è sfuggita ancora una volta la realtà: il problema di Springfield è l'immigrazione senza controllo, la storia dei nostri amici felini è l'innesco della bomba sociale, quando in una cittadina di 60 mila abitanti arrivano 20 mila rifugiati, il caos è una certezza. Lo sviluppo della vicenda dei gatti dell'Ohio è di enorme interesse, rivela come funziona la comunicazione ai tempi dei social media, la capacità di auto-ribaltamento dei significati. Prima di tutto, bisogna ricordare che i gatti sono animali sacri, meravigliosi e misteriosi, sono esseri superiori, e, si sa, hanno sette vite. Ricordo che a Londra i primi ministri passano, ma al numero 10 di Downing Street il gatto Larry resta. Il Comandante Mao diceva «non importa se il gatto è bianco o nero, l'importante è che prenda il topo». Dunque bisogna chiedersi chi nella storia di Springfield è il gatto e chi è il topo. Chi caccia e chi fugge. È una battaglia politica affascinante che si svolge con lo strumento soprattutto del cartoon e la creazione dell'intelligenza artificiale, fatevi un giro sui social media, c'è da imparare parecchio sulla distanza che separa le élite progressiste dalla cultura popolare. Quella dei gatti in padella dell'Ohio è la classica urban legend dell'era contemporanea che sotto e sopra cela significati profondi, incubi e deliri, paure oscure e miagolii nella notte, camini accesi e fusa rassicuranti. Sono temi che in un Paese dove le distanze e i silenzi sono immensi, dove in ogni casa di campagna c'è un fucile appeso al camino («è per i Coyotes», mi disse un amico in New Mexico), sensazioni, rumori, colori, racconti ancestrali che plasmano l'immaginario. Ecco perché Trump sui social media è dipinto come un Cat in Chief, cammina scortato da eserciti di felini, sta in sella a un gatto con un fucile mitragliatore. La situazione imbarazzante per l'ex Presidente è diventata una pallottola d'argento da sparare sulla via polverosa di Tombstone (Arizona, Stato in bilico), la campagna è diventata improvvisamente graffiante, Elon Musk pubblica il gattone Maga (e non a caso interviene duramente contro il procuratore che ha chiesto sei anni per Salvini). Al posto dei democratici mi preoccuperei, perché il messaggio non è che Trump ha detto una cosa che non ha superato il fact checking, ma che il loro avversario sopra e sotto le righe è il funambolico uomo del Maga che ha centrato in pieno un tema che muove i sentimenti degli elettori. L'illustrazione da fumetto è il mezzo con cui arriva agli americani questo cambio di scena. I repubblicani (e non solo) si passano le immagini, ne inventano altre, costruiscono relazioni, è il clan del gatto. E va ben oltre la regina delle gattare, la potentissima pop star Taylor Swift. Siamo nel campo della cultura popolare in questo l'America è un territorio tutto da esplorare, sempre nuovo, imprevedibile. Masse di uomini e donne, giovani e vecchi, sempre più soli e connessi. Lo scenario americano anticipa quello che accadrà anche in Europa, è un'ondata legata alla trasformazione tecnologica, l'intelligenza artificiale renderà lo spazio pubblico completamente diverso nel giro di pochi anni.L'immigrazione senza limiti, la paura di perdere il lavoro e la sicurezza della working class sono la forza trainante della storia. Questo è il link, il filo incandescente che collega le lontane e diverse crisi dell'Occidente: l'arrivo dello straniero in un mondo, il tuo, dove tutto è permesso.
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