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"Neo-comunismo? Qual è il problema di Schlein". Antonio Socci, replica fulminante a Bettini e Pd
30-12-2024, 05:49
Interessante (e molto togliattiana) questa riflessione. Faccio però notare che nei decenni scorsi il suo partito ha avuto un grosso peso nel governo del Paese. Se lei vede un “tramonto di civiltà” e “un degrado antropologico” allarmante ci si aspetta anzitutto una seria autocritica della Sinistra, che, fra l'altro, in questi anni ha sostenuto l'ideologia dominante, politicamente espressa, a livello mondiale, dalle presidenze Dem negli Usa (Obama-Biden-Harris) e dalla Ue. Lei se la cava con una frase critica («Negli ultimi decenni, si è ritenuto anche a sinistra il mondo che c'è come l'unico possibile. Con il suo nichilismo»). Ma nel suo articolo aveva ribadito l'adesione alla linea di Elly Schlein che non si oppone certo alla cultura nichilista. Qui invece elogia Ratzinger, ma Schlein e Ratzinger indicano direzioni opposte. Mario Tronti, parlando di Benedetto XVI nel 2012 (dopo l'incidente dell'Università di Roma), diceva: «La lettura corrente per cui questo sarebbe un pontificato “conservatore”, costituisce un completo travisamento del pensiero del Papa-teologo. Centrale, in Ratzinger, è la necessità della dimensione pubblica dell'esperienza di fede. Anziché accontentarsi dei luoghi comuni, le culture della sinistra dovrebbero semmai sollevarsi a questo livello e accettare il confronto sul terreno dei “princìpi irrinunciabili”. Ma il problema viene da molto lontano e ha la sua origine nel pensiero dello stesso Marx. Eppure più passa il tempo, più ci si rende conto che qualsiasi esperimento di trasformazione della realtà non può prescindere dall'elemento spirituale presente in ogni essere umano». Si ricordi la lettera aperta rivolta alla sinistra dei cosiddetti «marxisti ratzingeriani», di cui Tronti faceva parte, sull'«emergenza antropologica». Alle critiche ricevute rispondevano puntando l'indice sulla «deriva radicale» della sinistra. E suggerivano come «punto di unione fra credenti e non credenti» il tema del «valore della vita» scrivendo: «Una vita che nasce rappresenta un valore in sé fin dal concepimento, per la responsabilità che conferisce a ciascun individuo adulto della comunità di accoglierla, tutelarla, educarla e seguirla con amore e con cura fino alla sua fine. Chi accetti questa impostazione non faticherà a riconoscere che, si tratti del concepimento, dell'embrione o di una vita già formata, non ci può essere differenza di valore nel modo di atteggiarsi di fronte ad essa». Papa Francesco condivide, con Ratzinger, questo principio. La sinistra no.
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