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"Nessun ritorno al redditometro, solo più garanzie per i contribuenti": il viceministro Leo chiude il caso
21-05-2024, 16:50
A chiudere il caso ci pensa Maurizio Leo, viceministro dell'Economia, che in una nota spiega: "Nessun ritorno al redditometro". Già, il caso di giornata, al centro di polemiche e attacchi del centrosinistra. Un caso che Leo spiega nel dettaglio. "Il centrodestra è sempre stato contrario al meccanismo del redditometro introdotto nel 2015 dal governo Renzi. Il decreto ministeriale pubblicato in questi giorni in Gazzetta mette finalmente dei limiti al potere discrezionale dell'amministrazione finanziaria di attuare l'accertamento sintetico, ovvero la possibilità del fisco di contestare al contribuente incongruenze fra acquisti, tenore di vita e reddito dichiarato. Potere previsto dall'ordinamento tributario fin dal 1973", rimarca Leo in una nota. "Nel dettaglio, con il nostro decreto, siamo intervenuti per correggere una stortura che si è creata nel 2018, quando il governo Conte 1 ha abolito il D.M. 16 settembre 2015, il cosiddetto redditometro, del governo Renzi e aveva contestualmente stabilito che si dovesse emanare un nuovo decreto con dei paletti precisi a garanzia del contribuente, in modo da limitare al minimo il contenuto induttivo dell'accertamento, e privilegiando sempre il dato puntuale a garanzia del contribuente", aggiunge il viceministro. "Purtroppo, quel decreto non è mai stato emanato e, invece di favorire il contribuente, si è creato un vuoto nei limiti all'azione dell'amministrazione finanziaria nell'applicazione dell'accertamento sintetico, introducendo di fatto un meccanismo di redditometro permanente e senza alcuna limitazione", spiega Leo. "Dopo sei anni, il governo di centrodestra è finalmente intervenuto e ha emanato un decreto, preventivamente condiviso con le associazioni dei consumatori, l'Istat e il garante della privacy, che fissa dei paletti precisi a garanzia del contribuente e introduce, tra le altre cose, anche un doppio contraddittorio obbligatorio. Dunque, non c'è alcun ritorno al vecchio redditometro ma solo più garanzie per i contribuenti. In più, il centrodestra conferma l'impegno per combattere i grandi evasori fiscali, in un contesto di totale rispetto dei diritti dei contribuenti", conclude Maurizio Leo.
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