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Pensioni: Orlando, 'no ulteriore indicizzazione, governo non scarichi su pensionati'
06-09-2024, 13:53
Roma, 6 set. (Adnkronos) - "Il reddito disponibile degli italiani è sceso del 6%. Se ne parla pochissimo. Eppure dalla pandemia in poi i posti di lavoro sono continuati a crescere. Questo vuol dire due cose". Lo scrive Andrea Orlando sui social. "La prima è che il lavoro non è più la via d'uscita dalla povertà, e anzi è per molti, anche quelli che in passato venivano collocati nel ceto medio, una condizione che genera incertezza e angoscia. È un fenomeno che viene da lontano e che non si risolve con la bacchetta magica. Tuttavia salario minimo, riforma della contrattazione, politiche industriali, condizionalità nei trasferimenti alle imprese dovrebbero essere al centro dell'attenzione del governo. E non lo sono". "La seconda è che l'inflazione ha scavato nella società italiana. Essa è conseguenza dei grandi shock globali, ma anche della mancata vigilanza sulle speculazioni e sui rincari arbitrari. E questi rincari hanno colpito in modo diseguale la società. Non solo perché l'inflazione colpisce di per sé chi ha meno, ma anche perché gli aumenti hanno picchiato di più sui beni di largo e generale consumo, quindi sul carrello della spesa di lavoratori e pensionati". "Penso che sarebbe davvero grave se fosse fondata la notizia apparsa sulla stampa riguardo all'intenzione del governo di intervenire ulteriormente sull'indicizzazione delle pensioni, un meccanismo ripristinato dal ministro Franco e già in parte depotenziato dalle manovre dei governi di destra. Non si può fare cassa scaricando l'inflazione sulle spalle dei pensionati".
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