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Riforme: da 7 giorni 'fantasma' giurì d'onore in Senato, La Russa 'non lo convocherò'/Rpt
14-02-2024, 15:19
Roma, 14 feb. (Adnkronos) - "Penso che non convocherò" il giurì d'onore. "Ieri c'è stato un colloquio amichevole" con Balboni e Boccia "in cui il presidente del Pd ha detto che non aveva mai affermato la frase incriminata, ma ha piuttosto parlato di un atteggiamento. Una critica che ci può stare, al di là del fatto che sia vera a no". Con le parole di Ignazio La Russa tramonta lo spauracchio di un giurì d'onore in Senato, dopo quello 'archiviato' alla Camera sullo scontro Meloni-**Conte**. A Palazzo Madama, a far da paciere tra il senatore di Fdi Alberto Balboni e il capogruppo dem Francesco Boccia, è stato il presidente del Senato. Che, senza dire la parola fine, ha anticipato ai giornalisti che la moral suasion messa in campo nelle scorse ore ha sortito effetto: non ci sarà bisogno del ricorso al tribunalino interno per stabilire la verità su quanto successo in Commissione Affari costituzionali la sera del 7 febbraio scorso, dove è iniziato il braccio di ferro tra il meloniano e gli esponenti dell'opposizione, culminata nella querelle con il capogruppo dem, Francesco Boccia. Accusato di una gestione autoritaria della Commissione Balboni non aveva perso tempo, scrivendo giovedì scorso al presidente La Russa con la richiesta di convocare il giurì d'onore, assicurando di non aver mai pronunciato in prima Commissione le parole 'qui comando io' che gli erano state attribuite. Sul ricorso al gran giurì lo stesso Boccia aveva storto il naso ("non credo ci sia bisogno di incontri riparatori e lascerei da parte i gran giurì, visto pure quanto successo alla Camera", furono le parole del democratico). Ma la vicenda, che già la scorsa settimana sembrava così chiusa, si riaccende improvvisamente per le accuse di una gestione non equilibrata della Affari costituzionali che lo stesso Boccia conferma, parlando di "giudizio politico". Lo scontro, che sembrava così chiudersi la sera è di nuovo alto, con il ricorso al gran giurì che resta dietro l'angolo, in attesa della mediazione di La Russa. Che alla fine convoca i due nella giornata di ieri e fa trapelare come si sia trattato di un incontro "positivo" con "segnali di distensione". Segnali che oggi permettono di dire allo stesso La Russa che ormai la sua missione è quasi terminata: "Oggi -ha detto- Boccia non c'è, altrimenti avrei annunciato che non ci sarà il giurì d'onore".
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