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Roma, ladri "strangolatori": così fanno quasi svenire le vittime e poi le derubano
Oggi 24-09-25, 00:33
La buona notizia è che li hanno presi, quella cattiva è che il problema della sicurezza a Roma, probabilmente, è più grave di quel che pensavamo. Mentre il Campidoglio promette il Tevere balneabile e realizza la maxi ztl del centro a trenta all’ora (le priorità sono il metro di giudizio di un’amministrazione), la banda dei ladri strangolatori ha paralizzato interi quartieri della Capitale. L’ultimo colpo è andato ai danni di una ragazza di appena diciotto anni: al Prenestino, zona est, in un parcheggio, in una delle ultime sere estive di questo settembre con temperature molto più che clementi. Lei, la giovane, è col fidanzato in auto, è seduta dalla parte del volante, visto che fa caldo decide di abbassare il finestrino. È un attimo. Un uomo allunga le mani, afferra la 18enne per il collo e inizia a stringere, mentre un suo complice aggredisce il ragazzo che l’accompagna. Bottino del blitz: tre collanine d’oro strappate alla vittima che, quando i due balordi si allontanano correndo via, tossisce e riprende a inalare aria regolarizzando il respiro. Se l’è vista brutta, lo racconta per filo e per segno agli operatori sanitari che intervengono (per primi) e agli agenti della polizia che accorrono (subito dopo). Lei rimedia una prognosi di tre giorni a seguito della visita in ospedale che conferma un tentativo di strangolamento: soprattutto dice di avere paura, così come anche il suo fidanzato. «A un certo punto ho visto che si materializzava un’ombra. Non ho fatto in tempo a capire cosa stesse accadendo, quell’uomo mi ha preso e mi ha bloccato la respirazione». È brutto, bruttissimo, ti senti mancare il fiato, ti sembra di morire. Mica vai a pensare che è “solo” per portarti via qualche spiccio, un monile che forse ha più un valore affettivo che economico. Epperò non è la prima volta. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44154206]] È iniziato tutto a marzo, in un’area poco distante, al Casilino: stessa scena, stesso modus operandi, stessa aggressione fotocopia ai danni, pure qui, di una ragazza appena maggiorenne. Lei seduta in auto con un amico, afferrata per la gola, scaraventata fuori dalla macchina con violenza, lasciata sull’asfalto, senza più l’auto che, in questo caso, fa da refurtiva. Da allora, da quell’episodio, sono passati sei mesi e gli inquirenti, di vicende analoghe, sostengono se ne siano verificate diverse. Tutte ai danni di giovane donne, tutte strangolate al punto di farle (quasi) perdere i sensi, tutte considerate prede facili perché più deboli. In arresto, adesso, sono finiti due 28enni: un cittadino romano e un coetaneo di origini egiziane, entrambi hanno precedenti sulla propria fedina penale ed entrambi, ora, dovranno difendersi dall’accusa di rapina.
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