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Rugby: Quesada, 'credo nell'Italia, il gruppo ha un'etica del lavoro impressionante'
19-01-2024, 17:48
Roma, 19 gen. - (Adnkronos) - "Sapevo dell'importanza di questo torneo in Europa perché ho avuto l'onore di essere stato nello staff della Francia dal 2008 al 2011, ma è la prima volta che sarà capo-allenatore di una squadra come l'Italia, sono molto emozionato". Così il ct dell'Italrugby, Gonzalo Quesada, al microfono di Sky Sport presentando il Sei Nazioni 2024 in programma da venerdì 2 febbraio a sabato 16 marzo con 15 grandi partite in diretta nella Casa dello Sport di Sky. Sui prossimi appuntamenti, che vedranno l'Italia debuttare contro l'Inghilterra, Quesada si mostra sicuro e capace di trasmettere la sua grande capacità comunicativa: "Per me la preparazione della squadra a questo livello non è un dettaglio, ho sentito che siamo la più giovane e con meno presenze, l'Italia è anche la nazione con meno giocatori professionisti ma la verità è che io ho fiducia in questo gruppo". Poi aggiunge: "Credo in questa squadra, che ha un gruppo con una etica del lavoro e una voglia di migliorare impressionante. È una motivazione molto importante per me esserne l'allenatore". Il Ct argentino fa ancora qualche errore (pochi, in realtà, come ha raccontato anche Marzio Innocenti, il presidente della Federugby) ma il suo italiano è già ottimo. "Diego (Dominguez, ndr) mi ha detto: il gioco, l'allenamento e tutto il resto lo sai già, non devi preparare niente, ma devi parlare italiano. E' vero - ha spiegato Quesada- ho fatto lezione per tutta l'esate per avere la possibilità oggi di esprimermi nella vostra lingua. Ma devo ancora imparare...". Per quanto riguarda il suo ruolo da Ct, Quesada spiega: "Sappiamo che la sfida è molto grande, ne sono consapevole, ma l'ho accettato con grande piacere. La pressione è grande e la sentivo già da prima. Parlando con la squadra abbiamo guardato ai punti di forza e dove crescere e il primo punto che hanno detto anche i ragazzi è il bisogno di costanza, di competere con continuità". Poi sul movimento del rugby in Italia: "Spero che lo scopo dei nostri giocatori sia prima di tutto quello di ispirare i bambini, la forza del rugby inizia nei club, dobbiamo ispirare i bambini e i giovani allenatori". ha aggiunto. Sullo stile di gioco: "L'attacco sarà importante, vogliamo anche dare spettacolo, ma la chiave sarà anche la difesa, che dovrà essere dura e attenta per 80 minuti, fin da quando si entra in campo". "Io so esattamente qual è il mio progetto. L'ho chiaro in testa e condiviso con lo staff. È un progetto con qualche cambiamento logico in base a dove pensiamo di poter andare con questa squadra anche negli anni futuri, ma tra dieci giorni giochiamo contro l'Inghilterra e se non facciamo attenzione dando troppe novità ai giocatori ai giocatori non li aiutiamo. Un po' di cambiamento ci sta ma anche la continuità è importante. Cinque esordienti sono logici, sappiamo che per la prima partita 25, 26 giocatori sono quelli pronti per giocare. L'allenamento sarà importante per la scelta finale", conclude il ct dell'Italrugby.
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