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Serenella Bettin: M5s, i banchi a rotelle svenduti a un euro l'uno
21-04-2024, 10:21
Questa storia dei banchi a rotelle continua a tenere “banco”. E adesso l'ultima novità arriva da Bagnoli di Sopra, un paesino di poco più di 3mila anime in provincia di Padova. Un paesino consegnato alle cronache nazionali tra il 2017 e il 2018 per via di uno dei più grandi hub per migranti costruito in Italia e che ora torna alla “carica” per via del sindaco, Roberto Milan, che ama definirsi un «centrista» ma senza alcuna appartenenza politica. E cosa ha fatto Milan? Ha comprato, a un euro l'uno (meno di un caffè, ma dipende dalla zona) dei banchi a rotelle, di quelli tanto amati dall'allora ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina che, in piena pandemia da coronavirus, ebbe l'idea di acquistarne a valanghe (coi soldi degli italiani, naturalmente) per permettere agli studenti di andare a scuola e rispettare le distanze. E sappiamo come è finita. Ma ne parliamo dopo. «La provincia di Padova spiega il primo cittadino a Libero - aveva acquistato questi banchi per le scuole all'epoca del Covid. Siccome erano rimasti in soffitta, mi ha chiesto se potessi essere interessato e ho detto subito di sì. Sinceramente non capisco cosa ci sia di male». Ma infatti, niente. Solo che, ci riferisce sempre il sindaco, la provincia patavina per questi innovativi banchi con le ruote, aveva speso la bellezza di 150 euro a pezzo, e ora se li svende a un euro. «Io ci allestisco la sala riunioni nell'ex base militare di Bagnoli», ci dice. «Li userò per far dei corsi, conferenze, seminari. Voglio creare dei punti di incontro e di ritrovo per i cittadini. L'unica cosa che ho chiesto è che siano nuovi e certificati. In giro per una sedia certificata ti chiedono anche 30, 40 euro». DA LONTANO Per ora, il primo cittadino ci racconta di averli visti solo in foto e che a breve saranno portati a destinazione, ossia nell'ex base militare. «Abbiamo concordato un euro a banco, è un comodato d'uso, si chiama così. Sono nuovi, certificati, se vado all'Ikea ogni sedia costa 15 euro, insomma veda lei». Ma infatti, nessuno dice niente, ma se facciamo due conti, la provincia ne aveva 600 in soffitta. Ogni pezzo lo ha pagato 150 euro, e ora dalla cessione al comune di Bagnoli, porta a casa un totale di 100 euro, cifra con cui forse non stampi nemmeno un manifesto per le sagre. Ma non le sembra che il governo Conte abbia sperperato questi soldi? «Le polemiche non mi interessano. A me quelle scene dei banchi gettati via o mandati al macero hanno fatto male. Quindi piuttosto che vengano buttati o portati alla distruzione, ci penso io a utilizzarli. Se rimanevano in soffitta erano uno spreco, se rimangono lì a marcire sono uno spreco. Io non disdegno quelle sedie perché hanno le rotelle. Insomma un euro cos'è? L'equivalente di un caffè. Dai su. Di che stiamo parlando? L'altro giorno sono stato all'università di Trento», prosegue, «e in un'aula c'era un tavolino dove non ci stava nemmeno un quaderno. Il disastro che hanno combinato Azzolina e Cinque Stelle, beh, questo è sotto gli occhi di tutti. Io non avrei mai speso tutti quei soldi per quei banchi, ma ripeto, almeno sono funzionali. E poi a me servivano delle sedie per farci la sala riunioni. Allestire una sala per noi piccoli comuni è un obiettivo raggiunto e un traguardo». «Sinceramente», aggiunge, «non so perché il governo Conte li abbia comprati». L'INIZIO E torniamo all'inizio. Nessuno capirà mai, infatti, per quale motivo nel 2020 il governo Conte, con il suo ministro all'Istruzione Lucia Azzolina, decise di comprare ben 400 mila banchi a rotelle, spendendo milioni di euro. Non si capisce, infatti, per quale motivo, con la pandemia ancora in corso, e con le restrizioni alla libertà di movimento, si decise di comprare dei banchi che il distanziamento di sicuro non lo favoriva - in quanto dotati di ruote appunto - e che alla fine, i fatti ne hanno dato ampia prova, sono stati usati dagli studenti più come autoscontri che come tavoli di lavoro. Virali divennero i video nel web, dove si vedevano gli studenti roteare in mezzo alle aule con i banchi con le ruote. Perché, quei banchi, oltre a vederli usati come giostre, li abbiamo visti nelle soffitte. Insozzati e cosparsi di polvere. Li abbiamo visti a Venezia, gettati lì sopra le chiatte, nell'attesa di venire mandati al macero. Li abbiamo visti rispediti al mittente. Nei magazzini di comuni e province giacciono pile di banchi inutilizzati con le ruote. “I banchi con le rotelle? No grazie. Teneteveli”. GLI INDISPENSABILI Eppure, per il ministro Azzolina, questi favorivano un «modello innovativo di insegnamento». Un «modello didattico diverso, diffuso nel nord Europa, dove ci sono interazione, mobilità e non un approccio passivo all'insegnamento». Peccato che quei banchi si siano rivelati il più grande spreco. E ora, come in un mercato rionale dove ci trovi spremiagrumi ingialliti, utensili sconosciuti e vestiti usurati, vengono svenduti a un euro. “Andiamo signori! Comprate!”. “Affarone! Un euro l'uno!”. Nulla rispetto ai poco più di 300 milioni di euro che si calcola abbia speso il governo per seguire le lezioni su quattro ruote.
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