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Starmer, il laburista che lavora poco: solo fino alle 18
03-07-2024, 08:31
Domani gli inglesi potrebbero eleggere il loro primo leader del governo (e del Paese) part-time. Alla faccia di chi accusa i politici di lavorare meno della gente comune, lunedì il leader del partito Laburista, Keir Starmer, ha annunciato durante un'intervista concessa a Virgin Radio che, se (come previsto dai sondaggi) il suo partito vincerà le elezioni e lui subentrerà al conservatore Rishi Sunak al 10 di Downing Street, farà cadere la penna ogni venerdì alle 6 del pomeriggio per rimettersi al lavoro non prima del successivo lunedì. Roba da Fantozzi e colleghi con il conto alla rovescia per l'uscita dall'ufficio. «Non mi occuperò di cose collegate al lavoro dopo le 6 del pomeriggio di ogni venerdì, qualunque cosa accada» ha detto in radio il probabile prossimo primo ministro della Gran Bretagna, aggiungendo di non credere «nella teoria secondo cui si diventa dei migliori leader se non ci si concede lo spazio per fare il papà o divertirsi insieme ai figli. Anzi, a me staccare aiuta a prendere le distanze dalle pressioni, mi rilassa e mi consente di essere più lucido. Io penso che si debba fare spazio per altro nella vita e non riempirsi l'agenda 7 giorni su 7, 24 ore su 24». Rishi Sunak, premier e banchiere, ha risposto alle affermazioni del suo avversario spiegando di non aver «mai smesso di lavorare prima delle 18 in uno solo dei giorni che ho trascorso da Primo ministro» e aggiungendo che «gli inglesi si meritano di meglio, da un loro leader». LA MOGLIE EBREA Altre voci di Tory, riprese dai media, sono state anche più esplicite affermando che «gli piaccia o no, se diventerà primo ministro Starmer dovrà per forza lavorare ben dopo le 18, indipendentemente dai giorni della settimana. E se pensa di poter semplicemente indossare le pantofole e farsi una tazza di tè, andrà incontro a uno shock, dovesse mai mettere piede a Downing Street». Da 48 ore, per una parte dei media e degli elettori britannici, Starmer si è guadagnato il soprannome di Sir Sleepy, «Sir addormentato» traducendo alla lettera il termine inglese, che può tuttavia essere inteso come «tonto». E le affermazioni fatte nelle ultime ore di campagna elettorale dallo stesso leader laburista danno credito a questa possibile interpretazione del termine, visto che ha parlato di «ultimo miglio» di «ultimi metri, che sono sempre i più duri e difficili». Una gaffe per uno che non è in corsa per vincere qualche seggio alla Camera dei Comuni, ma per prendersi il Paese e per il quale, verosimilmente, le difficoltà vere inizieranno qualora dovesse davvero assumere la guida della Gran Bretagna. Avendo compreso quanto maldestra fosse stata quell'uscita a pochissime ore dall'apertura dei seggi, i laburisti hanno provato a correggere il tiro, andando al contrattacco e accusando i conservatori di «non conoscere la religione». Perché? Oltre che per dedicare tempo a famiglia e figli (un ragazzo di 16 anni e una ragazza di 14, invero piuttosto cresciutelli come soggetti bisognosi delle abbondanti cure e attenzioni di papà), l'impegno a non lavorare dopo le 18 di venerdì sarebbe stato annunciato da Starmer «nel rispetto delle origini ebraiche» (per parte di padre) della moglie Victoria. MADRE TERESA «Usiamo quel tempo (dopo le 18 del venerdì, ndr) per la preghiera. Non sempre ma spesso. E questa polemica su quanto ho detto mi pare davvero una mossa disperata e isterica da parte di chi sa che perderà» ha spiegato lo stesso Sir Sleepy. La polemica è ovviamente stata tenuta sottotraccia dai media liberal britannici. E dire che lunedì il Financial Times aveva dedicato al capo socialista un lunghissimo (e parecchio noioso) articolo nel quale racconta la carriera da avvocato di Starmer sulla quale avrebbe negli anni costruito il suo profilo di probabile leader del Regno Unito. Leggendo l'articolo, si ha l'impressione di trovarsi di fronte a un mix tra Madre Teresa di Calcutta e Nelson Mandela. Con una differenza: loro lavoravano anche dopo le 18.
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