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Vitetta: Meta si vendica dello stop Ue, niente Intelligenza artificiale
16-06-2024, 16:07
Il gigante dei social media Meta, azienda che fa capo a Mark Zuckerberg, ha stoppato per il momento il progetto sull'Intelligenza Artificiale (da qui in avanti AI) in Europa. E rinvierà il lancio del suo nuovo software di AI a seguito delle preoccupazioni delle agenzie di protezione dei dati. In un post sul blog della società, infatti nelle scorse ore è stato spiegato che la Irish Data Protection Commission (Dpc) - l'autorità irlandese per la protezione dei dati che funge da riferimento a Meta nell'Ue - ha chiesto alla società di rinviare l'addestramento dei modelli di AI portato avanti con l'utilizzo di post disponibili al pubblico su Facebook e Instagram. Grazie al software Meta AI- progettato per creare testi ed immagini e rispondere così alle domande degli utenti- il gruppo punta a competere con altri programmi come il chatbot ChatGPT. UN PASSO INDIETRO- Meta s'è detta particolarmente “delusa” dalla richiesta avanzata dalla Dpc soprattutto visto che lo considera «un passo indietro per l'innovazione europea, la concorrenza nello sviluppo dell'AI e che porterà ad ulteriori ritardi nel portare i benefici dell'AI ai cittadini europei». Già da mesi i top manager di Meta avevano avvertito del progetto la Dpc, ribadendo che stavano portando avanti un «approccio conforme sia alle leggi sia anche ai regolamenti Ue». I vertici della società hanno poi sottolineato come senza questa “formazione” che per il momento gli è stata impedita di fare, per ora non è possibile offrire agli utenti in Europa un'esperienza di alto livello. Con l'occasione Meta ha poi voluto ribadire di essere l'unica azienda a condurre un addestramento dei modelli di AI sottolineando di essere «più trasparente di molti degli omologhi del settore». Insomma, per il momento, niente Meta AI in Europa, in attesa di ulteriori sviluppi. Al centro della questione ci sono le obiezioni di Bruxelles sul fatto che Meta avrebbe fornito agli utenti solamente la possibilità di opporsi all'utilizzo dei propri dati, senza concedere una possibilità di consenso esplicito. La settimana scorsa Noyb, l'organizzazione che raccoglie attivisti per la protezione dei dati assieme a diverse associazioni di consumatori, ha presentato denunce in ben 11 Paesi criticando quella che hanno definito la procedura di opt-out “nascosta e fuorviante”. L'UE CONTRO LE BIG TECH - Il lancio del nuovo software di AI di Meta sarebbe dovuto entrare in vigore il 26 giugno, ma ora è rinviato a data da destinarsi. Rimanendo in casa Meta, ma cambiando argomento, c'è da segnalare anche la recente multa milionaria dell'Antitrust italiano nei confronti di Facebook. In questo l'Agcom ha fatto riferimento a «due pratiche commerciali ingannevoli riguardo alla creazione e alla gestione degli account dei social Facebook ed Instagram». Infine, sempre nelle scorse ore, si sono diffuse voci in base alle quali la Commissione Europea avrebbe avviato indagini su Apple, Meta e Google per non aver rispettato le norme Ue che puntano a frenare il loro potere prima dell'estate. Il Digital Market Act (Dma) nasce con l'intento di richiedere alle Big Tech di aprire lo spazio per i rivali più piccoli per competere e render così più facile per le persone spostarsi tra servizi online concorrenti come piattaforme di social media, browser Internet e App store.
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