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Estero
A Piazza Tiananmen Xi riunisce l''Asse del caos'
Oggi 03-09-25, 01:24
AGI - Archiviato il vertice Sco a Tianjin, dove si è proposta come leader di un nuovo ordine mondiale multipolare, la Cina si prepara a mostrare la sua potenza militare con la grande parata a Pechino, in occasione dell'80esimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale dopo la resa formale del Giappone. Per l'occasione, il presidente Xi Jinping ha compiuto l'impresa di riunire per la prima volta in un unico luogo, a Piazza Tiananmen, i vertici di quello che gli analisti hanno ribattezzato l''Asse del disordine' o il 'Quartetto del caos', aggiornando l'ormai desueto 'Asse del Male' di bushiana memoria: Cina, Russia, Iran e Corea del Nord, l'alleanza decisa a sfidare apertamente la supremazia statunitense. Insieme a Xi, sul palco d'onore, ci saranno il presidente russo Vladimir Putin, il dittatore nordcoreano Kim Jong-un e il presidente iraniano Masoud Pezeshkian. La partecipazione del leader del Cremlino ha già spinto gli ambasciatori europei a disertare l'evento, sullo sfondo della guerra ancora aperta in Ucraina. La Russia, che Pechino considera un partner strategico, è oggetto di pesanti sanzioni occidentali imposte dopo l'invasione dell'Ucraina nel 2022. Ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra, Putin si è recato in Cina l'ultima volta nel 2024, ma cerca di evitare il più possibile di uscire dal suo Paese. La Corea del Nord, formalmente alleata della Cina, è soggetta a sanzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dal 2006 per lo sviluppo di armi nucleari e missili balistici. L'ultima visita di Kim nella Repubblica popolare risale al gennaio 2019. La Cina acquista circa il 90% delle esportazioni di petrolio sanzionato dell'Iran e continua a rifornirsi di terre rare, essenziali per la produzione di turbine eoliche, dispositivi medici e veicoli elettrici, dal Myanmar. Tra gli altri spettatori di quella che sarà una delle più grandi parate militari cinesi degli ultimi anni figurano anche Min Aung Hlaing, capo della giunta birmana che raramente si reca all'estero; il presidente della Repubblica del Congo Denis Sassou Nguesso; il dittatore bielorusso Aleksandr Lukashenko e l'indonesiano Prabowo Subianto. Ci sarà anche il presidente dell'Assemblea nazionale sudcoreana Woo Won-shik, mentre le Nazioni Unite saranno rappresentate dal sottosegretario generale Li Junhua, ex ambasciatore cinese in Italia. Gli unici leader occidentali alla corte di Xi saranno il serbo Aleksandr Vucic, da sempre vicino a Mosca, e lo slovacco Robert Fico, primo ministro di uno Stato membro della Nato e dell'Ue e critico del sostegno occidentale all'Ucraina. Il parterre dell'evento, secondo gli analisti politici, dimostra l'influenza della Cina di Xi sulle nazioni intenzionate a rimodellare l'ordine globale guidato dall'Occidente. Solo sette dei 26 Paesi i cui leader saranno presenti domani a Tiananmen sono considerati liberi o parzialmente liberi da Freedom House, Ong per la difesa dei diritti umani con sede a Washington.
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