s

Estero
Blackout in Spagna e Portogallo, persi 15 GW di energia in cinque secondi. Sanchez: "Ignote le cause"
Oggi 29-04-25, 04:59
AGI - La prudenza è d'obbligo ma il peggio sembrerebbe essere passato. L'energia elettrica sta gradualmente tornando alla normalità in Spagna e Portogallo, dopo quasi 12 ore di un gigantesco blackout che lunedì 28 aprile ha letteralmente paralizzato tutta la penisola iberica. La situazione in Spagna Poco dopo la mezzanotte di martedì 29 aprile, l'operatore di rete REE ha detto che nella Spagna continentale è stato ripristinato il 61% della fornitura nazionale di energia elettrica. Intorno alle 4 della mattina è ripreso quasi il 90% dell'elettricità. Nelle strade di diversi quartieri di Madrid, il ritorno dell'energia elettrica è stato accompagnato da applausi e grida di gioia da parte dei residenti, provatissimi dopo una lunga giornata senza luce, senza Internet e senza poter usare i telefoni cellulari. Il primo ministro Pedro Sánchez non è stato in grado di dire quando l'intera rete nazionale tornerà operativa, né ha saputo fornire una spiegazione delle cause di questo blackout. "Nessuna ipotesi è esclusa. Mai c'era stato un tale 'collasso' della rete spagnola", ha continuato, dopo aver precisato che "quindici gigawatt di elettricità sono stati improvvisamente persi sulla rete spagnola, il tutto in soli cinque secondi. Quindici gigawatt corrispondono a circa il 60% della domanda di elettricità in Spagna a quell'ora del giorno", ha chiarito il capo del governo. Sánchez ha comunque consigliato ai lavoratori dei servizi "non essenziali" di non andare al lavoro oggi. Chi ha difficoltà ad andare al lavoro o ha ricevuto l'ordine dal proprio datore di rimanere a casa lo faccia senza problemi. La situazione in Portogallo Il suo omologo portoghese Luis Montenegro, che ieri sera ha detto di sperare che la situazione si risolva nel suo Paese "nelle prossime ore", ha parlato di una "situazione grave e senza precedenti" la cui origine è da ricercare "probabilmente in Spagna". In Portogallo, secondo l'operatore della rete elettrica, circa 2,5 milioni di abitazioni sono tornate a essere riattivate la sera, su un totale di 6,5 milioni. Il graduale ritorno alla normalità è stato salutato da tutti dopo una lunga giornata passata a destreggiarsi tra difficoltà dovute a metro chiuse, autobus stracolmi di gente, treni bloccati, traffico in tilt per lo spegnimento dei semafori e comunicazioni estremamente difficili. Disagi a Madrid e traffico aereo in tilt Bloccati gli ascensori: nella sola Madrid i vigili del fuoco hanno fatto 286 operazioni di salvataggio. Niente luce in abitazioni, uffici pubblici, bar, né Wi-Fi e traffico dati. Impossibile ritirare soldi ai bancomat o pagare con carte di credito. Non si sono fermati gli ospedali, grazie ai generatori, e neppure gli aeroporti di Madrid, Barcellona e Lisbona, anche se il traffico aereo ha accumulato ritardi ed è stato tagliato il 20% dei voli. Alla fine solo 344 dei 6.000 previsti nel Paese ieri sono stati cancellati. I reattori e gli incidenti Il blocco ha riguardato anche i reattori delle centrali nucleari, ma anche in questo caso i generatori sono entrati in funzione garantendone la sicurezza. Annullati gli incontri ai Masters 1000 di tennis di Madrid. A tarda sera, tre treni erano ancora bloccati in Spagna con passeggeri a bordo, secondo il ministro dei Trasporti e della Mobilità Sostenibile, Óscar Puente. I convogli interessati all'evacuazione sono: Alvia 626, che copre la tratta Barcellona-Sants A Coruna ed è fermo a Tafalla (Navarra); AV 83 Valencia-Siviglia, fermo a Villanueva de Córdoba con 277 passeggeri; 2111 AV Sevilla-Madrid Atocha, con 489 passeggeri e fermata alla stazione di cambio di Alcolea (Almería). L'aiuto dall'Ucraina Su X, il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato di aver offerto "aiuto" dall'Ucraina, con la sua "esperienza" nei "problemi energetici e in particolare nelle interruzioni di corrente" dopo questi "anni di guerra e attacchi russi". Le cause dell'interruzione L'interruzione di corrente, di entità "eccezionale" secondo REE, è iniziata alle 10:33 GMT (12:33 in Spagna), causando il caos nei trasporti in tutta la penisola iberica. L'approvvigionamento è stato parzialmente ripristinato grazie alle interconnessioni con Francia e Marocco e le centrali a gas e idroelettriche sono state "riattivate in tutto il Paese", secondo Sánchez. Le centrali nucleari spagnole sono state chiuse, una normale procedura di sicurezza in caso di interruzione di corrente. In Europa, il 4 novembre 2006, un guasto alla rete tedesca ha gettato nell'oscurità 10 milioni di persone, metà delle quali in Francia e il resto in Germania, Belgio, Paesi Bassi, Italia e Spagna, per quasi un'ora. Tre anni prima, il 28 settembre 2003, l'intera Italia, ad eccezione della Sardegna, era rimasta senza elettricità. I timori di attacchi informatici Inevitabilmente, in tempi di guerre cibernetiche, il pensiero è andato a un possibile attacco hacker in grande stile. Ma le agenzie nazionali per la sicurezza cibernetica e quella europea hanno fatto a gara a rassicurare i cittadini senza però fornire certezze. "Al momento non ci sono prove di attacchi informatici", ha assicurato l'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza informatica (Enisa). "Al momento", appunto. Una variazione atmosferica inusuale L'unica cosa che pare sicura è che l'interruzione sia partita dalla Spagna dove si sono verificate oscillazioni anomale nelle linee ad alta tensione. Su questo concordano sia il gestore spagnolo Red Eléctrica (Ree) sia quello portoghese, la Ren. Un raro fenomeno atmosferico ha contribuito alla situazione: si sarebbe trattato di una "variazione atmosferica indotta", che ha provocato picchi tali da causare errori di sincronizzazione tra i sistemi. Il ritorno alla normalità A caduta, ci sono state perturbazioni in tutta la rete europea interconnessa. Poi, dal pomeriggio di ieri, pian piano la luce è iniziata a tornare qua e là. In Catalogna, Aragona, Paesi Baschi, Galizia, Asturie, Navarra, Castiglia e León, Estremadura e Andalusia. A Siviglia è partito l'applauso quando si è capito che la corrente funzionava di nuovo. In serata, la corrente era tornata in aree di tutte le regioni, ma non ovunque ancora. E da qui a tornare alla vita normale il passo è lungo. Nelle località turistiche, ristoranti e bar hanno chiuso i battenti nell'incertezza, mentre i supermercati sono stati presi d'assalto. Ma solo da chi aveva contanti; se il Covid è riuscito a imporre la moneta elettronica, il blackout ha ricordato a tutti quanto la tecnologia sia vulnerabile.
CONTINUA A LEGGERE
2
0
0