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Estero
La visita di Erdogan apre "un nuovo capitolo nelle relazioni tra Italia e Turchia"
Oggi 29-04-25, 02:55
AGI - "Una visita che apre un nuovo capitolo nelle relazioni bilaterali tra Italia e Turchia". Queste le parole con cui l'ambasciatrice turca a Roma, Elif Comoglu Ulgen, ha definito il summit intergovernativo tra la delegazione turca guidata dal presidente Recep Tayyip Erdogan e il governo italiano del premier Giorgia Meloni, in programma oggi, 29 aprile, nella capitale italiana. Un incontro, il quarto nella storia dei governi tra i due Paesi, da cui è lecito aspettarsi secondo l'ambasciatrice Ulgen, "buone notizie e sviluppi positivi". Un ottimismo ribadito durante un'intervista all'agenzia di Stato turca Anadolu alla vigilia del summit da Ulgen, in servizio a Roma dall'inizio di Aprile. "Abbiamo lavorato con le istituzioni italiane a lungo e c'è un sentimento di attesa positivo. Sin dal momento in cui ho assunto questo ruolo la priorità è sempre stata questo data a questa serie di incontri. Si tratta di un momento importante per le nostre relazioni bilaterali. Secondo l'ambasciatrice le dinamiche globali hanno reso sempre più importanti i rapporti tra Turchia e i Paesi dell'Europa, Italia inclusa. Pur non nominandola direttamente, è stata l'elezione del presidente americano Donald Trump a rimescolare le carte. Il crescente dibattito europeo sulla sicurezza e sugli armamenti ha finito con il rilanciare il ruolo della Turchia, che negli ultimi anni si è imposta sul panorama internazionale come un attore dal ruolo sempre più centrale nell'ambito proprio della Difesa e produttore di armamenti. "Siamo in un periodo in cui è inevitabile pensare all'architettura della sicurezza e all'asse Euro Atlantico. Inoltre Italia e Turchia condividono la stessa area geografica. L'idea che l'Italia ha del Mediterraneo ci spinge a valutare le politiche che potrebbero portare vantaggi a entrambi. Un esempio è l'Africa, ma anche i Balcani e Medio Oriente, ma soprattutto l'asse Euro-Atlantico. Si tratta di ambiti dove le nostre diplomazie possono collaborare e trarre forza da una comunione d'intenti", ha dichiarato Ulgen, sottolineando l'importanza delle relazioni bilaterali. "Ci sono sinergie emergenti, specialmente nell'ambito della Difesa", sottolinea Ulgen. Parole che trovano sostegno nell'accordo tra Leonardo e la turca Baykar per lo sviluppo di velivoli senza pilota formalizzato proprio a Roma lo scorso 5 marzo, alla presenza dell'amministratore delegato Roberto Cingolani e di Selcuk Bayraktar, presidente dell'azienda turca e genero di Erdogan. Un'alleanza che oltre che potrebbe uscire più forte sia dal punto di vista politico-diplomatico che commerciale ed economico. Ulgen sottolinea il ruolo del settore privato e l'incremento nel volume di scambio commerciale: "Nel 2019 eravamo fermi a 10 miliardi di dollari, alla fine del 2024 abbiamo raggiunto i 32,2 miliardi di dollari", rivela l'ambasciatrice, secondo cui il summit interministeriale di domani è l'occasione per portare queste cifre su livelli ancora più elevati. Turchia e Italia ormai da anni collaborano in settori come la produzione di automobili, acciaio, ma anche tessile e farmaceutico, che per anni hanno costituito l'asse portante dell'interscambio tra i due Paesi. Negli ultimi anni la collaborazione è stata estesa anche ad ambiti come l'Intelligenza Artificiale, la cyber-security e, soprattutto, la già citata Difesa. Uno dei temi più spinosi dei rapporti tra Italia e Turchia degli ultimi anni è stato quello relativo il mancato rilascio di visti per motivi di studio e le difficoltà degli studenti turchi a poter tornare in Italia in tempo per l'inizio delle lezioni. "È stato un tema che ha creato polemiche e preoccupazione. Un tema che è giusto affrontare a tutti i livelli. Siamo in costante contatto con le rappresentanze diplomatiche in Turchia perché vogliamo risolvere questo problema", ha detto Ulgen. Un problema che ha scatenato la protesta degli studenti sia fuori dagli uffici del consolato italiano di Istanbul, ma anche presso la facoltà di Lingue Orientali dell'università Ca' Foscari di Venezia. "Gli studenti turchi che studiano in Italia diventano dei naturali ambasciatori delle nostre culture", le parole di Ulgen, secondo cui è proprio la cultura un fattore chiave dei rapporti tra Italia e Turchia. "Le nostre relazioni sono radicate nelle nostre culture. Abbiamo dato vita a un'esibizione su Gobeklitepe al Colosseo e 750 mila italiani sono stati in Turchia in vacanza nel 2024. Nel 2025 vorremmo fossero un milione. Non siamo concorrenti nel turismo, ma due Paesi complementari Per l'ambasciatrice turca a Roma il summit di domani ha tutti i presupposti per "portare buone notizie". Non solo la storica vicinanza tra i due Paesi, ma anche le dinamiche globali, spingono Italia e Turchia a collaborare e formare un asse nel Mediterraneo da cui Ankara e Roma potranno trarre vantaggi.
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