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Estero
Cinque cose da sapere sulla Groenlandia
11-03-2025, 20:36
AGI - Il territorio autonomo danese della Groenlandia, i cui abitanti domani sono chiamati al voto per le elezioni legislative, è stato catapultato sotto i riflettori per le ambizioni statunitensi per le sue risorse naturali e la sua posizione geografica strategica. Ecco cinque cose da sapere sulla Groenlandia "Terra verde" Abitata dagli Inuit a intermittenza per quasi 4.500 anni, l'isola fu originariamente soprannominata "Terra verde" da Erik il Rosso, un esploratore vichingo che sbarco' all'estremità meridionale dell'isola nel X secolo. Un nome poco appropriato, poiché circa l'80 percento della sua superficie di oltre due milioni di chilometri quadrati è coperto di ghiaccio. Colonizzata dalla Danimarca 300 anni fa, fu integrata nel Regno di Danimarca nel 1953. Nel 1979, Copenaghen concesse alla Groenlandia l'autonomia ulteriormente estesa con una legge del 2009, sebbene Copenaghen decida ancora sulla politica estera e sulle questioni militari. L'economia, basata principalmente sull'industria della pesca, dipende fortemente dai sussidi di Copenaghen per oltre 550 milioni di euro, equivalenti a un quinto del PIL dell'isola. Contrariamente alla Danimarca, la Groenlandia non è membro dell'Unione Europea da cui si è ritirata nel 1985. Oltre il 90 percento dei suoi 57.000 abitanti, circa 19.000 dei quali vivono nella capitale Nuuk, sono Inuit. Le ambizioni degli Stati Uniti Il presidente Donald Trump ha ripetutamente affermato da dicembre che gli Stati Uniti hanno in programma di impossessarsi della Groenlandia, alzando i toni in un discorso al Congresso del 4 marzo. "Ne abbiamo davvero bisogno per la sicurezza mondiale internazionale. E penso che lo otterremo", ha detto. L'interesse degli Stati Uniti per il territorio non è una novità: nella Dottrina Monroe del 1823, gli Stati Uniti sostenevano che la Groenlandia faceva parte della sua "sfera di interessi". Quasi un secolo dopo, nel 1917, Washington acquisì le Isole Vergini dalla Danimarca e riconobbe la sovranità della Danimarca sulla Groenlandia. Durante la seconda guerra mondiale, quando la Danimarca fu occupata dalla Germania, la Groenlandia passo' sotto la protezione degli Stati Uniti e fu restituita alla Danimarca alla fine della guerra. Gli Stati Uniti mantennero diverse grandi basi militari e una di queste, Pituffik, nel nord-ovest dell'isola, è ancora in uso. Gli Stati Uniti hanno anche un consolato a Nuuk. Minerali a palate Il suolo della Groenlandia è ricco di riserve minerali e petrolifere inutilizzate, ma su scala globale le quantità sono modeste. E attualmente ci sono solo due miniere in uso. Le terre rare della Groenlandia, la cui domanda dovrebbe aumentare in futuro, sono stimate in 36,1 miliardi di tonnellate dal Geological Survey of Denmark and Greenland (GEUS), ma le sue riserve economicamente e tecnicamente recuperabili, ammontano a solo circa 1,5 milioni di tonnellate. L'opposizione pubblica all'estrazione di uranio nella Groenlandia meridionale ha anche portato a una legge che vieta qualsiasi estrazione di materiali radioattivi. Si ritiene inoltre che l'isola sia situata su un'abbondanza di petrolio e gas, ma ha sospeso l'esplorazione per timori legati alla tutela dell'ambiente e mira invece a sviluppare l'energia idroelettrica. Lo scioglimento dei ghiacciai sta anche rilasciando una farina di roccia ricca di minerali che può essere utilizzata come fertilizzante nei terreni impoveriti o aridi in Africa e Sud America. Prima linea del riscaldamento globale L'enorme territorio sta sperimentando in prima persona gli effetti del riscaldamento globale, con l'Artico che si riscalda quattro volte più velocemente del resto del pianeta. Numerosi studi hanno anche dimostrato che lo scioglimento della calotta glaciale della Groenlandia ha accelerato dal 1979. Se la massa di ghiaccio, la seconda più grande al mondo dopo l'Antartide, dovesse sciogliersi completamente, potrebbe causare un innalzamento del livello del mare di oltre sette metri. Rotte settentrionali La Groenlandia non ha una rete stradale o ferroviaria, quindi per i trasporti ci si affida a elicotteri, aerei e barche. L'aumento delle temperature e lo scioglimento dei ghiacci stanno nel frattempo aprendo nuove e più brevi rotte di navigazione, rafforzando la posizione strategica del territorio. Conta sulla crescita del turismo per dare impulso alla sua economia: a novembre l'aeroporto di Nuuk è stato aperto ai voli a lungo raggio, rendendo più facile l'accesso internazionale al territorio.
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