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Estero
Congo, Erdogan mediatore in Africa prepara una road map
27-01-2025, 16:07
AGI - Dopo aver mediato con successo nella crisi tra Etiopia e Somalia la Turchia di Recep Tayyip Erdogan ci riprova e ha pronta una road map per un'intesa tra Ruanda e Repubblica Democratica del Congo (RDC). Una strategia con cui Ankara punta a espandere ulteriormente la propria importanza nel continente africano. La crisi del Corno d'Africa è stata risolta in pochi mesi. Ankara ha fatto sedere delegazioni dei due Paesi allo stesso tavolo lo scorso lugli. Sono serviti tre round di incontri e a dicembre Erdogan ha messo fine alla crisi del Somaliland con una stretta di mano tra i presidenti dei due Paesi. L'Etiopia rinuncia allo sgarbo nei confronti della Somalia e non riconosce più il Somaliland indipendente, in cambio guadagna un accesso al mare a scopo commerciale. Decisivo il peso acquisito da Erdogan negli anni: in Somalia la Turchia gestisce aeroporti, porti, ospedali e una base militare; all'Etiopia la Turchia aveva venduto i droni da combattimento che si sono rivelati decisivi per eliminare le rivolte del Tigray. Lo stesso copione rischia di ripetersi con Ruanda e RDC. Il presidente ruandese Paul Kagame è stato ad Ankara la scorsa settimana, dove ha siglato diversi accordi di cooperazione. "Presidente lei ha mediato in diversi conflitti e ha trovato un'intesa tra Somalia ed Etiopia. Alla luce di tutto ciò siamo fieri di averla come nostro partner", ha detto Kagame. E il governo turco ha già pronta una road map per la mediazione. A fine febbraio 2025 le delegazioni di Ruanda e RDC inizieranno una serie di incontri che andranno avanti per quattro mesi al termine dei quali si attende la fumata bianca. Uno schema simile a quello già visto nella mediazione Somalia-Etiopia. Anche in quel caso, come per Congo e RDC, Ankara è riuscita a ottenere la promessa da parte delle due parti di mettere da parte le divergenze e sedersi al tavolo, alla ricerca di un'intesa che porti vantaggi a tutti. Una promessa fatta da Erdogan, un mediatore di cui le parti, ancora una volta, si fidano. I principi della cosiddetta "Dichiarazione di Ankara", con cui è stata chiusa la contesa tra Somalia ed Etiopia, costituiscono la base con cui la Turchia ora mira a estinguere altre crisi nel continente africano. La strategia del governo Erdogan si basa non solo sulla mediazione rispetto alle divergenze, ma anche sulle basi per collaborazioni future tra le parti. Somalia ed Etiopia non solo hanno messo fine alla crisi sul Somaliland, ma ora combatteranno insieme contro la minaccia comune di Al-Shabaab. "Le parti hanno messo da parte le divergenze e ora coopereranno, in uno spirito di amicizia e rispetto, a collaborare per la comune prosperità". Parole e principi che la diplomazia turca è pronta a rilanciare nella crisi tra Ruanda e RDC. L'esperienza e l'importanza acquisita in Africa negli anni, gli accordi di cooperazione economica, commerciale e infrastrutturale offerti da Erdogan, sono le altre chiavi usate dalla Turchia per mettere fine alle crisi in Africa. Un modus operandi diverso da quello utilizzato per anni dagli Stati Uniti. Ankara non si impone con la forza e non sceglie di puntare su una delle parti o imporre propri uomini. A intese raggiunte sono tutti "uomini di Ankara" e la Turchia non si crea mai nemici. La strategia è orientata al coinvolgimento di tutti, senza iniziative intraprese prima di aver fatto sedere allo stesso tavolo le diverse parti. Negli anni l'esperienza acquisita nel continente africano gioca a favore di Erdogan, che può vantare un ruolo centrale nelle sconfitte inflitte agli islamisti di Al Shabab nel Corno d'Africa, ma anche nella difesa del governo di Unita' Nazionale di Tripoli, in Libia. Ora la Turchia è pronta a rilanciare il proprio schema diplomatico. La road map per risolvere la crisi non solo tra Ruanda e RDC è già partita, ma Ankara ha proposto una mediazione anche in Sudan e nella Repubblica Centrafricana. Altri due contesti critici dove presto la Turchia potrebbe inserirsi e imporre il proprio peso, garantendosi un ruolo sempre più centrale nel continente africano.
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