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Estero
È morto il tycoon indiano Ratan Tata
09-10-2024, 22:51
AGI - L'imprenditore indiano Ratan Tata, che ha trasformato il gruppo che porta il suo nome in un conglomerato globale, è morto all'eta' di 86 anni. "È con grande rammarico che diciamo addio al signor Ratan Navel Tata, un capo davvero straordinario", ha scritto il gruppo Tata su X. In un post, sempre sulla piattaforma acquisita da Elon Musk, il primo ministro indiano Narendra Modi ha reagito alla scomparsa, con un messaggio di cordoglio: “Ratan Tata è stato un leader aziendale visionario, un'anima compassionevole e un essere umano straordinario”, ha scritto. Tata si è ritirato da capo dell'azienda nel 2012, lasciando la guida ai figli, e attualmente era presidente emerito. Nato nel 1937 a Bombay, l'attuale Mumbai, Tata aveva inizialmente progettato di diventare architetto e stava lavorando negli Stati Uniti quando la nonna, che lo aveva cresciuto, gli chiese di tornare a casa e di unirsi alla vasta azienda di famiglia. Ha iniziato nel 1962 alla TISCO, oggi conosciuta come Tata, alloggiando in un ostello per apprendisti e lavorando in officina vicino agli altiforni. Ha preso in mano l'impero di famiglia nel 1991, cavalcando l'onda delle radicali riforme del libero mercato che l'India aveva appena varato quell'anno. I 21 anni di Tata alla guida del gruppo hanno visto il conglomerato del sale e dell'acciaio espandersi a livello globale fino a includere i marchi di lusso britannici come Jaguar e Land Rover. Il Gruppo Tata ha dichiarato che il suo lavoro filantropico “ha toccato la vita di milioni di persone”. “Dall'istruzione alla sanità, le sue iniziative hanno lasciato un segno profondo che andrà a beneficio delle generazioni a venire”, ha aggiunto la società. Nella sua dichiarazione, Modi ha affermato che l'eredità di Tata va ben oltre il mondo degli affari. “Il suo contributo è andato ben oltre la sala riunioni. Si è fatto apprezzare da molte persone grazie alla sua umiltà, alla gentilezza e all'impegno incrollabile nel rendere migliore la nostra società”, ha scritto il primo ministro, accanto a una foto dei due uomini seduti l'uno accanto all'altro e sorridenti.
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