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Cronaca
Filmano lo stupro su una 12enne e lo pubblicano sui social, arrestati tre giovanissimi
Oggi 24-10-25, 12:17
AGI - Tre persone, un 18enne e due minorenni, sono stati arrestati dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sulmona (L'Aquila) per le violenze su una ragazzina di 12 anni, filmate e poi pubblicate anche su gruppi WhatsApp. Gli indagati dovranno rispondere a vario titolo di violenza sessuale di gruppo aggravata, violenza sessuale aggravata, atti sessuali con minori di 14 anni, produzione di materiale pedopornografico, detenzione di materiale pedopornografico e atti persecutori. Gli arrestati sono stati rintracciati nelle loro case e condotti nel carcere di Sulmona e nel minorile di Casal del Marmo, a Roma. Le misure sono state disposte dai giudici per le indagini preliminari del Tribunale dell'Aquila e del Tribunale per i minorenni del capoluogo sulla base dei gravi indizi di colpevolezza raccolti dai carabinieri. L'indagine ha avuto avvio sul finire del mese di agosto, quando la vittima ha trovato il coraggio di rivolgersi al numero “114-emergenza infanzia” e raccontare di essere stata costretta a subire abusi sessuali, anche di gruppo, sotto reiterate minacce di morte e di divulgare, tramite social network, un video dal contenuto sessualmente esplicito che la ritraeva, realizzato a sua insaputa da uno degli indagati. Inizialmente a finire nel registro degli indagati furono un 18enne ed un 14enne, ai quali poi si è aggiunto anche un 17enne ritenuto l'autore materiale di uno dei video pubblicati anche su un gruppo WhatsApp. Il coraggio di un padre Per le indagini sui presunti stupratori della 12enne arrestati oggi è risultata fondamentale la testimonianza di un 50enne di Sulmona (L'Aquila) che aveva scoperto i video incriminati nel cellulare della figlia, della stessa età della giovane vittima. "Ho scoperto che mia figlia ha ricevuto quel video con dei contenuti sessualmente espliciti che ha distrutto la vita di una ragazzina di appena dodici anni, come lei - aveva dichiarato dopo essersi recato dai carabinieri - e sono rimasto scioccato. Ho capito dunque che chattava con quegli orchi, i ragazzi accusati di aver violentato e filmato una bambina ed è stato impossibile fare finta di niente. Come potevo girarmi dall'altra parte? Ho quindi deciso di andare dai carabinieri. È stata una scelta dolorosa ma indispensabile per tutelare tutti".
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