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Economia e Finanza
Il mercato del 'lusso' vittima eccellente della guerra dei dazi
15-04-2025, 07:50
AGI - Il settore del lusso sarà la vittima eccellente della guerra dei dazi innescata da Trump, che minaccia di prolungare il crollo della domanda di borse e orologi di fascia alta. Il fatto è che gli Stati Uniti e la Cina, i due motori che alimentano la domanda globale di beni di lusso, sono proprio i due attori principali della nuova disputa commerciale che rischia di minare gravemente la fiducia dei consumatori nelle due maggiori economie del mondo. La risposta degli analisti e le previsioni di crescita Gli analisti, riferisce il Financial Times, hanno risposto tagliando le previsioni di crescita in tutto il settore. Secondo quanto riferisce Bernstein, il settore del lusso subirà un calo del 2% dei ricavi nel 2025, invertendo la sua precedente previsione di crescita del 5% a causa della maggiore incertezza economica e della maggiore probabilità di una recessione globale. LVMH, il cui miliardario capo Bernard Arnault è volato a Washington alla fine di marzo per discutere proprio di dazi con Trump, dà oggi il via alla stagione degli utili del lusso. Il magnate del lusso, che aveva salutato il ritorno dell'ex tycoon alla Casa Bianca come un "vento di ottimismo", dichiarò all'epoca che stava valutando la possibilità di aumentare la produzione statunitense di LVMH. Previsioni di vendite per Lvmh e il settore del lusso Barclays prevede che le vendite organiche nella divisione principale di LVMH, quella della moda e della pelletteria, diminuiranno dell'1% nel primo trimestre. Le vendite del gruppo dovrebbero rimanere invariate rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Dopo un boom storico durante la pandemia, il settore del lusso stava già vivendo un attimo di difficoltà poiché gli acquirenti della classe media frenano la spesa e l'economia cinese vacilla. A questo si aggiunge ora la guerra commerciale. La maggior parte dei beni di lusso sono prodotti in Francia e Italia, mentre gli orologi di alta gamma sono prodotti in Svizzera. Gli Stati Uniti stanno imponendo una tariffa del 10% a tutti e tre i paesi: ma i ripensamenti di Trump hanno creato una certa situazione di caos. Secondo gli analisti, anche se i marchi più forti hanno più margine di manovra per mitigare l'impatto dei dazi attraverso aumenti di prezzo, in un settore che dipende dalla fiducia dei consumatori, il danno più profondo è psicologico. Secondo Erwan Rambourg, amministratore delegato di HSBC, i rischi per il lusso risiedono in una combinazione di distruzione della ricchezza, potere di spesa limitato dei consumatori negli Stati Uniti e ampio deterioramento del sentiment dei consumatori. "Ci aspettiamo, letteralmente, che quest'anno si stappino meno bottiglie di champagne", ha scritto. Gli impatti nel 2025 HSBC ora prevede che le vendite organiche rimarranno invariate nel 2025, in contrasto con le precedenti aspettative che prevedevano una crescita delle vendite del 5% rispetto al 2024. Gli analisti della banca avevano rivalutato la maggior parte dei titoli del lusso verso la fine dello scorso anno, nella convinzione che avrebbero beneficiato di una ripresa della spesa per beni di lusso guidata dagli Stati Uniti. "A nostro avviso, non sarà più così", hanno scritto. La situazione in Cina e i problemi di Gucci Anche le aspettative di una "leggera crescita" nella Cina continentale, dopo un 2024 difficile, sembrano sempre più improbabili. Tuttavia, Hermès, il gruppo dietro alle ambite borse Birkin, dovrebbe continuare a sovraperformare. Gli analisti di Barclays stimano che le sue vendite cresceranno dell'8% nel primo trimestre. Ma i problemi di Gucci, il più grande marchio di Kering, hanno lasciato il gruppo fortemente esposto a un rallentamento. Barclays prevede che le vendite di Gucci diminuiranno del 25% nel primo trimestre, mentre Bernstein avverte che è "altamente improbabile" che Kering raggiunga la sua previsione di ricavi e utili operativi stabili nel 2025.
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