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Estero
Il terzo mandato e quello scoglio insormontabile del 22esimo emendamento
30-03-2025, 23:15
AGI - L'intervista di Trump a Nbc News, in cui ha annunciato di non escludere "la possibilità di cercare un terzo mandato alla Casa Bianca", ha rilanciato la discussione sulla possibile modifica del 22esimo emendamento della Costituzione americana che limita a due mandati il numero di volte in cui una persona può essere eletta alla carica di Presidente degli Stati Uniti. Non è la prima volta che Trump, che all'emittente statunitense ha precisato "di non scherzare affatto al riguardo" fa questo tipo di dichiarazioni. Secondo il New York Times, aveva già detto agli eletti repubblicani che non si sarebbe candidato di nuovo "a meno che non venga definito talmente bravo da trovare un modo per candidarsi". Ma è stato durante un raduno di cristiani conservatori che il neo presidente ha espresso in maniera più decisa la volontà di rimanere presidente oltre il limite previsto, dicendo ai partecipanti che se avesse vinto le elezioni "non avrebbero più avuto bisogno di votare". 22esimo emendamento Attualmente la Costituzione americana proibisce a chiunque sia stato eletto presidente due volte di essere eletto nuovamente. Lo stabilisce il ventiduesimo emendamento, che dopo esser stato approvato dal Congresso il 21 marzo 1947, venne sottoposto alle legislature statali per la ratifica, il cui processo si concluse il 27 febbraio 1951. Il ventiduesimo emendamento fu una reazione all'elezione di Franklin D. Roosevelt che con 4 mandati consecutivi rimase in carica per 4.422 giorni, dal 1933 al 1945, diventando il presidente più longevo della storia. Ma già prima di Roosevelt, sin dalla stesura della Costituzione americana, i limiti di mandato presidenziale erano oggetto di dibattito. C'è chi, tra i delegati alla Convenzione costituzionale del 1787 come Alexander Hamilton e James Madison, sostenevano addirittura l'incarico a vita per i presidenti, mentre altri erano favorevoli a un mandato fisso. Alla stesura definitiva, nonostante una prima bozza prevedeva che il presidente fosse limitato a un solo mandato di sette anni, i Costituenti approvarono un mandato di quattro anni senza alcuna restrizione. Tradizione dei due mandati Fu George Washington, il primo presidente degli Stati Uniti a prestare servizio per due mandati, decidendo di non candidarsi per un terzo a causa delle sue precarie condizioni di salute e dare il via alla tradizione dei due mandati. Per assistere a un primo tentativo di un presidente di ottenere il terzo mandato bisognerà aspettare Ulysses Grant che nel 1880, cercò invano la terza elezione. A rompere la tradizione, nel 1940, fu quindi Franklin Delano Roosevelt che già eletto otto e quattro anni prima, si ripresentò alle elezioni diventando l'unico presidente a superare gli otto anni di mandato una quarta volta. E nel 1944, nel pieno della seconda guerra mondiale, ottenne il suo quarto mandato che tuttavia durò solo 82 giorni, sino al 12 aprile 1945, quando colpito da un'emorragia cerebrale, morì e il suo posto fu preso dal vicepresidente Harry Truman. Dopo il caso di Roosevelt, la questione di imporre per legge un tetto ai mandati ebbe la priorità e, venti giorni dopo il suo insediamento, l'80esimo Congresso approvò una norma risolutiva. Ostacoli legali Oltre al 22esimo emendamento c'è poi l'ostacolo posto dal 12esimo che vieta a qualsiasi persona "ineleggibile alla carica di presidente" a correre per la carica di vicepresidente. Nbc News durante l'intervista ha chiesto al presidente degli Stati Uniti informazioni su un possibile scenario in cui il vicepresidente JD Vance si candiderebbe e poi passerebbe il ruolo allo stesso Trump che ha risposto che "questo è uno dei metodi" ma "ce ne sono anche altri". Alla richiesta di condividere un altro metodo, Trump ha risposto negativamente. Possibili alternative Qualche mese fa, anche il guru dell'estrema destra Usa ed ex stratega di Donald Trump, Steve Bannon, ha evocato la possibilità che il tycoon possa inseguire un terzo mandato nel 2028, ipotizzando "un paio di alternative" per permettere a Trump di cercare un terzo mandato. Mentre lo scorso gennaio un deputato repubblicano del Tennessee, Andy Ogles, ha presentato una proposta per rivedere la Costituzione da "due volte" a "tre volte", tentativo che sembra destinato al fallimento, in quanto la modifica della Costituzione degli Stati Uniti richiede una maggioranza di due terzi al Congresso - che i repubblicani sono ben lontani dall'avere - o due terzi degli Stati che accettano di convocare una convenzione costituzionale per proporre modifiche.
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