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Estero
La lunga caccia delle forze speciali al figlio del Chapo
Ieri 12-05-25, 17:37
AGI - Dal padre non ha ereditato solamente la stoffa criminale, ma anche le tecniche di fuga. Ivan Archivaldo Guzman, figlio di El Chapo, leader di una fazione del cartello di Sinaloa e considerato dagli Stati Uniti uno dei più grandi trafficanti di fentanyl al mondo, lo scorso febbraio è sfuggito alla cattura usando i "trucchi" del padre. Fuga e nascondiglio Come rende noto il Wall Street Journal, le forze speciali messicane dopo aver scoperto il nascondiglio del figlio del fondatore del cartello di Sinaloa, hanno fatto irruzione, ma quest'ultimo, grazie a un tunnel nascosto da un armadietto all'interno di un bagno, è riuscito a fuggire. E quel passaggio sotterraneo ha condotto il capo dei narcotrafficanti tre isolati lontani dal suo rifugio, fino a un'abitazione disabitata che gli ha permesso alla fine di far perdere le sue tracce. Eredità criminale Guzman, 41 anni, ha preso il posto del padre a seguito della sua cattura nel 2016, avvenuta dopo anni di clamorose fughe. Nel 2015, El Chapo, riuscì a fuggire dalla sua cella di massima sicurezza attraverso un tunnel lungo un miglio, attrezzato con una motocicletta montata su rotaie, per poi scomparire in elicottero tra le montagne di Sinaloa. L'anno successivo, quando le forze dell'ordine messicane e statunitensi lo rintracciarono nella città di Los Mochis, Sinaloa, fuggì attraverso un tunnel nascosto dietro lo specchio di un camerino, emergendo poi dalle fogne. Così, il Governo messicano, inizia a dispiegare uomini e servirsi di informatori in tutto il Paese, fino a quando riesce a scovarlo nella città costiera di Los Mochis nel Sinaloa. Dopo una sparatoria e un'altra fuga, prima attraverso un altro tunnel e poi in auto, viene catturato l'8 gennaio 2016. Il suo arresto fece il giro del mondo, e dopo la condanna all'ergastolo arrivò l'estradizione negli Stati Uniti, dove sta attualmente scontando la pena all'interno del supercarcere di ADX Florence in Colorado. Ivan Archivaldo Guzman Oggi il figlio ha preso in parte il suo posto. I procuratori statunitensi lo considerano uno dei più brutali della nuova generazione di "narcojunior" che sono arrivati ai vertici del cartello di Sinaloa e il Dipartimento di Giustizia lo ha classificato come uno dei più grandi trafficanti di fentanyl al mondo, fissando sulla sua testa una taglia di 10 milioni di dollari. Ma nonostante ciò, 'l'erede criminale' continua a sfuggire alle forze speciali messicane usando le 'tattiche' rese famose da suo padre e a esercitare la violenza nel suo territorio. Guerra territoriale È stato Guzman, nel 2019, a radunare centinaia di uomini armati a Sinaloa e a costringere l'esercito a liberare suo fratello Ovidio dopo che i soldati lo avevano catturato. Ovidio venne poi riarrestato quattro anni dopo, in seguito a una vera e propria battaglia con l'esercito, in cui persero la vita più di 150 uomini armati di Sinaloa e 10 soldati. Oggi al potere c'è Ivan Archivaldo, che in qualità di capo della fazione dei "Chapitos", è impegnato in una cruente guerra territoriale contro una banda rivale. Pressioni internazionali E la sua latitanza ha ripercussione anche a livello internazionale, con la presidente messicana Claudia Sheinbaum costantemente sotto pressione dagli Stati Uniti affinché ottenga la sua cattura. Ma la caccia all'uomo di Guzman dimostra quanto sia difficile arrestare i boss che godono di un profondo sostegno nelle loro roccaforti. Molti poliziotti lavorano per lui e lo avvertono delle imminenti retate, gli operatori aeroportuali monitorano gli arrivi all'aeroporto di Culiacan e il personale dell'hotel tiene d'occhio gli ospiti. Ma non è finita, gli occhi di Guzman sono ovunque: dai venditori di tamales ai lavavetri, sono migliaia e migliaia le persone che gli permettono di schivare quotidianamente la caccia delle autorità messicane.
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