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Politica
La politica ad Hammamet sulla tomba di Craxi. La figlia Stefania "solo esponenti di centro destra"
18-01-2025, 19:08
AGI - In una giornata fredda, con il cielo coperto e il mare agitato, oltre 200 persone arrivate dall'Italia ad Hammamet hanno reso omaggio all'ex leader socialista e presidente del Consiglio Bettino Craxi in occasione del 25esimo anniversario della sua scomparsa, avvenuta in questa cittadina balneare tunisina il 19 gennaio 2000. Un evento al quale hanno preso parte i figli Stefania e Bobo, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, e il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, reso possibile grazie alla fondazione Craxi che ha organizzato delle iniziative per la ricorrenza. In mattinata, Stefania Craxi, oggi senatrice di Forza Italia e presidente della commissione Esteri e Difesa di Palazzo Madama, incontrando i giornalisti ha osservato come il padre abbia "lasciato tante intuizioni. Penso al ruolo dell'Italia nel Mediterraneo, al concetto di patria, che fu il primo a pronunciare a sinistra e che mutua dal Risorgimento, alla battaglia sulla giustizia". Tangentopoli, ha aggiunto, ha rappresentato una "brutta pagina" della storia d'Italia che "ha lasciato delle distorsioni sul nostro sistema politico e istituzionale e finché non si faranno i conti con la storia repubblicana fino in fondo, anche con la brutta stagione di 'Mani pulitè, sarà difficile riprendere il normale corso democratico". "Le istituzioni del centrodestra - ha poi evidenziato - in questi anni sono venute spesso. Chi non è mai venuto è un esponente istituzionale o politico di rilievo del centrosinistra". Di quell'area politica "nessuno ha ancora messo i piedi nella sabbia di Hammamet", ha infine detto Craxi. Il primo appuntamento del programma delle commemorazioni è stato l'inaugurazione della mostra 'Volti del Novecento', allestita presso l'istituto culturale internazionale di Hammamet 'Dar Sebastien' e organizzata della fondazione Craxi. Al suo arrivo, preso d'assalto dai cronisti, La Russa ha affermato: "Su un fatto siamo tutti d'accordo: non sarebbe dovuto accadere che Craxi morisse in esilio, che non potesse curarsi in Italia". Al termine della visita, prendendo la parola davanti ai presenti, ha aggiunto: "All'inizio degli anni 2000 sono venuto qui ad Hammamet in forma privata a portare un fiore sulla tomba di Craxi, perché già allora ritenevo che l'Italia avesse un debito nei suoi confronti. Bettino Craxi, calmati i venti della cronaca, diventa un personaggio della storia e come tutti i grandi personaggi della storia può avere luci, può avere ombre, ma non può essere più utilizzato da una parte o dall'altra a sostegno di tesi che incidano nell'attualità". "Credo che ormai, passato il tempo delle invettive - ha sottolineato La Russa - Craxi debba essere studiato come una grande figura della storia e non c'è una figura della storia su cui non si discuta nel bene e nel male". Nel pomeriggio, al cimitero cristiano, all'ombra della Medina, dove Craxi è sepolto, si è tenuta una breve commemorazione di rito cattolico. Oltre ai figli e a La Russa era presente anche Tajani. "È giusto stare qui", ha detto alla stampa, Bettino Craxi è stato "un grande italiano, non doveva morire in esilio, l'esilio è qualcosa che ci ricorda tempi bui". Craxi, ha proseguito il leader di Forza Italia, è stato "uno dei grandi protagonisti, insieme ad Andreotti e a Berlusconi, della politica estera italiana, è stato l'uomo che ha avuto il coraggio di far capire che c'era una differenza sostanziale fra il socialismo e il comunismo, di difendere l'autonomia dell'Italia, di guardare con attenzione al Medio oriente, di fare grandi battaglie anche garantiste, ricordiamo la vittoria al referendum sulla responsabilità civile dei magistrati e ricordiamo tutta la vicenda della scala mobile". Insomma, "è stato un grande protagonista, primo ministro, un uomo di grande spessore e grande amico di Silvio Berlusconi. È giusto - ha concluso Tajani - rendere omaggio a politici che devono stare nell'album di famiglia, almeno della mia famiglia politica". Questa mattina a margine della riunione del Ppe a Berlino, Tajani aveva gia' sottolineato come fosse "giusto che come rappresentante del governo e come segretario di Forza Italia" andasse a "ricordare un personaggio politico ingiustamente perseguitato da una furia giustizialista del passato. Un uomo che ha dato molto alla politica italiana". Tanti i mazzi di fiori deposti sulla tomba di Craxi e infiniti i messaggi scritti sul libro accanto, sempre aperto, a disposizione di chi vuole esprimere i propri sentimenti. Lo stesso Tajani ha deposto un mazzo di fiori prima di uscire dal cimitero insieme con Stefania Craxi e di congedarsi dopo aver sorseggiato un tè alla menta con lei nel bar sul lungomare in cui Bettino andava cercando di vedere da lontano la costa italiana. "È giusto che come rappresentante del governo e come segretario di Forza Italia vada a ricordare un personaggio politico - rimarca Tajani - ingiustamente perseguitato da una furia giustizialista del passato. Un uomo che ha dato molto alla politica italiana" e ha aggiunto "è giusto stare qui", Craxi è stato "un grande italiano, non doveva morire in esilio, l'esilio è qualcosa che ci ricorda tempi bui".
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