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Estero
L'accusa dell'Idf: "Bambini mandati contro le nostre postazioni"
Oggi 12-03-25, 15:49
AGI - Quando lo hanno visto avvicinarsi, i soldati israeliani non credevano ai propri occhi. Abituati a vedere i bambini palestinesi crescere fin troppo in fretta non si sono fidati del piccolo che si dirigeva sicuro verso la loro postazione. Ma hanno mantenuto la calma e quando è stato abbastanza vicino da potergli parlare gli hanno chiesto cosa volesse. Il bambino, appena 4 anni, non ha avuto esitazioni: "Mi manda Hamas" ha detto. L'episodio, che con il clima di tensione che si respira nella Striscia di Gaza avrebbe potuto avere un esito drammatico, si è concluso con i militari che hanno riaccompagnato il bambino a Gaza, ma è stata occasione, per l'esercito israeliano, per ricordare come i miliziani palestinesi non esitino "a usare qualsiasi mezzo e sfruttare cinicamente civili e bambini per ottenere i loro obiettivi terroristici". Pur non specificandolo, il riferimento dell'esercito israeliano è all'utilizzo dei bambini kamikaze, atroce crimini di guerra molto frequente nel mondo, in particolar modo in Africa e in Medio Oriente. Da Boko Haram all'Isis, sino ai gruppi islamisti in Pakistan, Somalia e in Yemen, sono diverse le organizzazioni terroristiche che reclutano, indottrinano e obbligano bambini a commettere atrocità. Come ha denunciato più volte Human Rights Watch, bambini kamikaze sono stati utilizzati durante la guerra civile in Siria da diversi gruppi dell'opposizione armata, come l'Esercito siriano libero, il Fronte islamico, il Fronte Nusra e lo Stato islamico dell'Iraq e del Levante. Non si possono poi dimenticare i filmati effettuati un paio di anni fa nei campi di addestramento dell'Isis che ritraevano bambini soldato, bambini boia in esecuzioni di massa filmate e bambini kamikaze. Il califfato dello Stato Islamico in Iraq e in Siria negli anni ha usato ragazzini yazidi rapiti e sottoposti al lavaggio del cervello come attentatori suicidi contro le truppe lealiste irachene. Ma non sono solo i gruppi jihadisti a servirsi di bambini e adolescenti per compiere azioni di terrorismo e di guerra. Minori hanno combattuto e tutt'ora combattono in Birmania, in Sudan, nella Repubblica democratica del Congo e in Yemen. E' difficile stimare oggi quanti bambini siano attualmente impiegati come soldati, ma secondo l'Unicef solo in Sud Sudan migliaia sono utilizzati da gruppi e forze armate. Lo Statuto della Corte penale internazionale, approvato nel 1998 pone come crimine di guerra l'arruolamento di bambini sotto i 15 anni in forze armate nazionali e il loro utilizzo nella partecipazione attiva alle ostilità in conflitti sia internazionali sia interni, mentre la Convenzione n. 182 dell'Oil - Organizzazione internazionale del lavoro, approvata nel 1999, definisce il reclutamento forzato e obbligatorio di bambini una delle "peggiori forme di lavoro minorile" e lo vieta. Secondo gli ultimi dati Unicef, negli ultimi vent'anni sono state registrate oltre 315.000 gravi violazioni su bambini e minori, commesse dai belligeranti in più di 30 situazioni di conflitto in Africa, Asia, Medioriente e America latina: almeno 120.000 i bambini uccisi o mutilati, 105.000 reclutati o utilizzati nei conflitti, 32.500 quelli rapiti, 16.000 vittime di violenza sessuale.
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