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Estero
L'esploratore italiano Robert Peroni: "La Groenlandia non è in vendita"
Oggi 13-03-25, 13:43
AGI - “Distanza sul legame con la Danimarca ma senza rotture e un deciso ‘no' agli Stati Uniti perché la Groenlandia non è in vendita”. Così l'esploratore italiano Robert Peroni in collegamento via Skype dal suo studio alla ‘Casa Rossa' di Tasiilaq, villaggio sperduto lungo la costa est della Groenlandia commenta con l'AGI l'esito delle elezioni legislative. La ‘Casa Rossa' è ormai un simbolo di accoglienza di viaggiatori da tutto il mondo dopo essere stato per decenni un progetto sociale per strappare il popolo inuit dalle piaghe dell'alcolismo e dal triste primato mondiale di suicidi. Nell''universo bianco' esplorato dai leggendari Knud Rasmussen o Fridjof Nansen, alle elezioni dell'11 marzo scorso ha vinto il centrodestra, un chiaro messaggio per accelerare verso all'indipendenza. Il voto ha premiato il partito democratico, formazione ‘social-liberale' con il 30,26% dei voti. I nazionalisti di Naleraq sono rimasti al 24,77% mentre i partiti del governo uscente, dagli ambientalisti di sinistra di Inuit Ataqatigiit (21,62%) ai socialdemocratici di Siumut (14,88%) hanno avuto un crollo del 15%. Peroni, 81 anni, altoatesino originario di Renon, vive in Groenlandia dai primi anni '80 per un amore forte, intenso, irrinunciabile sbocciato per quella leggendaria che nel 1983 attraversò con gli sci trainando la slitta. Un lungo viaggio alla scoperta dell'Inlandeis, lo sconfinato ghiacciaio della Groenlandia, sfidando le frustate del Piterak, il ‘vento dell'uomo' che soffia anche a 250 chilometri orari. “È una tempesta che distrugge tante cose, quando arriva è un terremoto, la casa trema tutta ma io mi sento al sicuro”, ricorda. “Qui sulla costa orientale sappiamo poco o nulla di politica, se chiedo a qualcuno non c'è interesse, c'è tanto analfabetismo – racconta Peroni – Da una parte vogliono staccarsi dalla Danimarca, dall'altra non vogliono andare con gli Stati Uniti. Il popolo groenlandese vuole restare in pace, è autonomo, non sa nulla di guerra e di Unione Europea. Il problema è che se non trovano soldi, la Groenlandia punterà ancora sull'uranio e sarebbe tragico”. Secondo l'esploratore altoatesino, “cambia poco, il nostro governo negli ultimi 4 anni è stato veramente bravo ma non ha esperienza e a livello internazionale può essere vulnerabile”. Dei membri del governo groenlandese dice, “sono bravi, sono leali, sono giovani, preparati, non sono andati a scuola in Danimarca ma hanno studiato qui”. Robert Peroni vive di turismo. Dopo lo zero assoluto del 2020 e 2021, dal 2022 è stata una continua crescita. Durante il Covid, a causa del blocco dei collegamenti, Peroni in un'intervista all'AGI disse che si nutriva di cibo scaduto. Affermazioni che avevano fatto il giro del mondo e fatto impennare la raccolta fondi della campagna ‘Save The Red House in East Greenland' su gofund.me (in poco più di un anno furono raccolti più di 100.000 euro). “Il turismo va bene, abbiamo la Casa Rossa piena, tanti tedeschi e un grande boom di turisti italiani, diciamo la miglior presenza di sempre”, analizza Peroni che con la sua attività legata alla ‘Red House' ha salvato decine di persone. “Adesso ci sono meno suicidi e anche il problema dell'alcol negli ultimi anni è migliorato molto – spiega Peroni – Mi ricorderò sempre quelle tante notti insonni, quando bussavano alla porta di casa, donne, giovani, anziani, disperati, senza soldi, infreddoliti, alcolizzati e affamati. Perché vivo quassù? Sorpreso dall'accoglienza di un popolo bellissimo, gentilissimo, aperto, intelligente, da montagne come quelle dell'Alto Adige e da tanti ghiacciai”.
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