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Politica
Manovra, dal vertice di maggioranza 'aggiustamenti' su imprese, famiglie e sanità
09-12-2024, 21:22
AGI - I leader della maggioranza dopo due ore di vertice trovano un'intesa su alcune modifiche da apportare alla manovra in vista della settimana di lavoro in Commissione Bilancio alla Camera, con l'obiettivo approvare il mandato al relatore sul testo tra il 13 e il 16 dicembre. La breve nota finale parla di "clima molto collaborativo" che ha "consentito di condividere alcuni aggiustamenti" a partire da "imprese, famiglie e sanità". Il confronto tra la premier Giorgia Meloni, i vice Antonio Tajani e Matteo Salvini, il leader di NM Maurizio Leo, il titolare del Mef Giancarlo Giorgetti e il suo vice Maurizio Leo ha portato a recepire alcuni punti comuni. Alcuni provvedimenti sarebbero stati perorati soprattutto da Forza Italia e Lega: dallo stop al blocco del turn over per le forze dell'ordine e gli enti locali all'ampliamento da 30 a 35mila euro della flat tax per i lavoratori dipendenti. FdI parla di "grande soddisfazione per le integrazioni" al testo, tra cui un compenso da 500 euro agli specializzandi di area sanitaria. In tema di Ires premiale, più volte chiesta da Confindustria, si lavora su un'ipotesi rivolta a una platea imprese che investono e che incrementano l'occupazione. Verrà applicata inoltre una tassazione del 5% per gli straordinari degli infermieri e degli specializzandi. Viene rinviata invece la revisione della seconda aliquota dell'Irpef. Fonti qualificate fanno sapere che arriverà dopo aver consolidato i conti pubblici. La misura doveva essere finanziata tramite la seconda tranche del concordato preventivo biennale - che finora ha raccolto 1,3 miliardi - ma la cifra di 2,5 miliardi necessari al provvedimento sarebbe distante dall'essere raggiunta entro il termine del 12 dicembre. FI e Lega negli ultimi giorni avevano espresso punti di vista divergenti sulle modalita' di promozione del concordato. Una contrapposizione che ha fatto seguito allo scontro sulla mancata approvazione in Senato di un emendamento leghista al Dl Fiscale per la proroga nel 2025 dello sconto da 90 a 70 euro del canone Rai. Dunque il provvedimento sull'Ipref dovrebbe slittare ad un Dl apposito nei primi mesi del prossimo anno. Le opposizioni bocciano il testo. Il Pd chiede "un ripensamento radicale delle priorità", fatto di "più risorse per sanità, pensioni, salari e servizi pubblici essenziali". Il M5s parla di legge di bilancio "disastrosa, tutta tagli e tasse, che andrebbe semplicemente buttata e riscritta".
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