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Navone pronto alla sfida contro Sinner, "spero di rovinare il suo ritorno"
Ieri 08-05-25, 21:03
AGI - Osannato come il Pontefice del tennis in uno dei meme più virali di questi giorni – la fumata arancione che esce dal comignolo del conclave – Jannik Sinner, sabato, nella sua prima partita dopo i tre mesi di sospensione per il caso Clostebol, si troverà di fronte (e sarà il loro primo confronto) un avversario che viene dalla terra di Papa Francesco, l'Argentina: Mariano Navone, 24 anni, da Nueve de Julio (Buenos Aires). Navone elimina Cinà: addio derby italiano Oggi ha distrutto il sogno di chi sperava in un derby al primo turno tra il numero 1 del mondo e il piccolo azzurro che punta a raggiungere la vetta, il diciassettenne Federico Cina'. Fede, come lo chiamano tutti al Foro, ha giocato un ottimo tennis ma poco ha potuto (6/3-6/3 il risultato) contro lo specialista della terra battuta dotato di un tennis solidissimo, con un rovescio bimane che resta sempre dentro il campo. La "Navoneta" e il suo percorso Oggi Mariano – anzi, la Navoneta, come lo chiamano i suoi tifosi in Argentina, con un gioco di parole che richiama la “Scaloneta”, il nome dato alla nazionale di calcio guidata da Lionel Scaloni – è il numero 99 del ranking, posizione ingannevole rispetto al valore del suo gioco. Non per niente a metà dello scorso anno era il numero 29. Un debutto da record al Roland Garros Il 2024 è stato anche l'anno del suo record: Navone è l'unico tennista dell'era Open ad essere stato testa di serie (la numero 31) al suo debutto nel tabellone principale di uno Slam, il Roland Garros. Una crescita lenta e costante Il primo avversario post incubo Clostebol di Sinner ha una storia tennistica particolare: ha preso la racchetta in mano a tre anni, imitando i genitori e la sorella, ma ha deciso di dedicarsi completamente al tennis solo quando ne aveva 18, eleggendo a suoi idoli Novak Djokovic e il connazionale David Nalbandian. L'importanza dei Challenger Lo hanno formato i Challenger, regalandogli un altro record: ne ha vinti cinque nel 2023. Racconta spesso che gli hanno cambiato la vita. Vero, considerando che quando ha giocato la sua prima finale in questo circuito, nel 2022 a Corrientes, era il numero 520 del mondo. "I Challenger mi hanno permesso di sviluppare il mio gioco e di crescere mentalmente – ha detto – le partite sono molto intense, la competizione è forte. Vincere è difficilissimo. Il livello dei Challenger mi ha dato tutto". Consacrazione nel 2024 Il 2024 è stato l'anno della sua consacrazione. Dopo aver raggiunto la finale all'ATP 500 di Rio de Janeiro, partendo dalle qualificazioni e sconfiggendo giocatori del calibro di Cameron Norrie, il momento positivo è continuato con una semifinale a Marrakech e una finale a Bucarest. Il culmine è arrivato con la vittoria al Challenger 175 di Cagliari, dove ha battuto Lorenzo Musetti in due set, consolidando la sua posizione tra i primi 30 del mondo. Adesso è per un soffio dentro i primi cento. Una sfida intrigante contro Sinner Ma se, nell'incontro stampa post match, ha detto che avrebbe preferito non incontrare subito Sinner, ha anche sottolineato che con i top ten è abituato a giocare: a Monaco quest'anno ha battuto Auger-Aliassime, all'ATP 250 di Buenos Aires ha vinto con Rune e a Madrid ha perso (ma solo al terzo set) con Ben Shelton. Navone: "Giocare contro Sinner è speciale" “È molto speciale essere qui e giocare con Sinner al suo ritorno. È impressionante, ha vinto molte partite. È molto bello per voi che sia tornato il numero uno del mondo a Roma, speriamo di poter rovinare un po' il suo ritorno. Ma sarà qualcosa di molto speciale, ovviamente”. Mariano Navone, l'argentino che battendo Federico Cinà si è conquistato il ruolo di primo avversario di Sinner al suo ritorno alle competizioni dopo lo stop di tre mesi dovuto all'affaire Clostebol, ha esternato le sue sensazioni: “Dopo la sospensione di tre mesi gli mancherà un po' il ritmo, non sarà facile ma sarà sostenuto da tutto il pubblico di Roma”, analizza. Se in termini di punti e classifica Navone avrebbe preferito giocare con un avversario non al top del ranking, la sfida contro il numero 1 del mondo lo intriga: “Giocare contro il numero uno del mondo e misurarsi con lui è una buona esperienza e non significa che il numero uno debba vincere per forza. Questo è il tennis: siamo in due, uno può vincere. Se perdo, non succede nulla, e se vinco sarà bellissimo. Preferisco prenderla come una sfida, vedere il mio livello e vedere come sta lui. E se non sta bene o se sto giocando molto bene, cercare di fare tutto per vincere”. Navone non è, insomma, spaventato dal confronto: “Probabilmente non ho mai giocato contro un numero 1 del mondo, ma anche quest'anno ho giocato partite importantissime”, ha chiarito, spiegando di aver giocato contro Shelton a Indian Wells “in casa sua” e contro Rune a Buenos Aires: “Insomma, ho giocato partite di quel livello, molto alto. Ma sì, ovviamente, giocare qui a Roma, sul Centrale, in casa del numero 1 del mondo, sarà una delle più importanti. Speriamo che non sia la più importante, perché significherebbe che la mia carriera continua”. E Alcaraz tifa per una finale con Jannik "E' fantastico che Sinner sia tornato. Sono molto felice di averlo di nuovo tra noi, sono passati tre mesi. Ovviamente per lui è stata dura e sono sicuro che sia stata molto lunga. Ma penso che non ci fosse posto migliore per tornare se non qui a casa sua". Carlos Alcaraz che domani esordirà agli Internazionali d'Italia contro il serbo Lajovic (è la sua seconda volta a Roma, la prima nel 2023 aveva clamorosamente perso al primo turno contro l'ungherese Marozsan) nella conferenza stampa di inizio torneo si è augurato di incontrare il rivale in finale. "Sono davvero felice di vedere lui e la sua squadra in giro. Credo che mi divertirò a vederlo giocare di nuovo, a vedere le sue partite. Per la gente penso che sia fantastico". Sulle sue condizioni fisiche dopo l'infortunio che lo ha costretto a saltare Madrid, il torneo di casa Alcaraz è stato rassicurante: "Sono al 100 per cento, gli allenamenti sono andati bene, non vedo l'ora che di giocare domani". Lo spagnolo ha buone sensazioni anche rispetto al Roland Garros: "Non ho potuto giocare a Madrid che è un torneo speciale per me ma ho potuto disputare ottimi tornei, Monte-Carlo, Barcellona, ottime partite. Cerco solo di riprendermi dall'infortunio, che non mi preoccupa affatto". Sinner premiato con il Collare d'Oro Il miglior tennista del mondo, il protagonista di un 2024 stellare, il ragazzo che sta scrivendo nuove sensazionali pagine di storia dello sport italiano. Jannik Sinner ha ricevuto il Collare d'Oro al merito sportivo dal Presidente del Coni Giovanni Malagò e dal Segretario Generale Carlo Mornati, mentre coach Simone Vagnozzi la Palma d'Oro al merito tecnico. Il numero 1 della classifica ATP, primo azzurro di ogni epoca a salire in vetta al ranking mondiale, è stato accolto nella Sala delle Fiaccole del Coni assieme al suo allenatore e a parte del suo team per la consegna della massima onorificenza dello sport italiano, conquistata con la vittoria delle Coppa Davis 2023 e 2024 e per i trionfi Slam agli Australian Open e agli US Open. Assieme ai compagni di squadra Lorenzo Musetti, Matteo Berrettini, Simone Bolelli e Andrea Vavassori, guidati da Capitan Filippo Volandri, l'altoatesino classe 2001 ha portato l'Italtennis sul tetto del mondo. Ma sono i costanti successi firmati da azzurri e azzurre a livello individuale, nei doppi e nei doppi misti ad ogni latitudine ad incantare e tenere in alto il tricolore torneo dopo torneo. "E' sicuramente uno dei premi più prestigiosi della mia carriera - il commento di Sinner -. Va oltre la carriera personale. E' molto bello condividere i successi con la maglia azzurra. Ricevere il supporto della gente mi dà tanta forza da anni, soprattutto nei momenti difficili. L'anno scorso non è stato semplice: la cosa più bella è stata la condivisione dei trionfi con i tifosi italiani. Non solo quando le cose vanno bene. E' speciale".
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