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Estero
Un bimbo compra 70mila lecca-lecca all'insaputa di sua madre
Ieri 09-05-25, 16:54
AGI - Domenica mattina Holly LaFavers si stava preparando ad andare in chiesa quando un fattorino ha bussato alla sua porta per lasciare una scatola di lecca-lecca da 11 kg. E poi un'altra. E un'altra ancora. In breve l'ingresso del suo appartamento a Lexington, in Kentucky, era letteralmente murato da 22 scatole con 50.600 lecca-lecca. È stato allora che ha sentito ciò che nessun genitore vorrebbe sentire: "Mamma, i miei lecca-lecca sono qui!". Ma cosa era successo? Acquisto online Holly, racconta il New York Times, aveva cominciato a familiarizzare con gli acquisti online durante la pandemia e occasionalmente permetteva al figlio Liam, oggi 8 anni, di navigare sui siti di ecommerce a condizione che conservasse gli articoli nel carrello, senza acquistarli. Ma durante il fine settimana, il piccolo ha ceduto alla tentazione di organizzare una grande festa con gli amici e dopo aver messo nel carrello 70mila lecca-lecca Dum-Dum ha premuto sul pulsante 'fine-di-mondo' e ha effettuato l'acquisto. Caro amaro lecca-lecca Holly LaFavers ha raccontato di aver scoperto che qualcosa non andava domenica mattina presto, quando ha controllato il suo saldo online e ha scoperto che era in rosso per un addebito di 4.200 dollari da parte di Amazon per 30 scatole di Dum-Dum. Frenetica e sconvolta, aveva chiamato Amazon, che le aveva consigliato di rifiutare le spedizioni. È riuscita a respingere solo otto scatole, per un totale di 18.400 lecca-lecca, ma le 22 con altri 50.600 erano già arrivati. Amazon le aveva poi comunicato di non poter riprendere i dolci per un rimborso perché si trattava di cibo. Rivendita e attenzione mediatica Quando ha cercato di rivendere sui social quella incredibile mole di lecca-lecca, ha attirato l'attenzione di emittenti televisive locali e media nazionali e alla sua storia hanno fatto eco quelle di decine di genitori che hanno condiviso soluzioni - come scollegare i metodi di pagamento dagli account online, impostare avvisi per acquisti di grandi dimensioni o semplicemente tenere i bambini lontani dagli smartphone - e soprattutto disavventure simili. Come quella di un bambino che ha speso 980 dollari in valuta virtuale del gioco Roblox, un altro di 3 anni che durante l'attesa per un ritardo in aeroporto ha speso 300 dollari in film e quella di una ragazzina che ha speso 1.000 dollari su Google Play. Come scollegare i metodi di pagamento Le aziende offrono procedure su come prevenire e contestare gli acquisti non autorizzati nello shopping online e nei giochi: Roblox consiglia ai genitori di utilizzare acquisti protetti da password; Epic, creatore di Fortnite, ha implementato misure di sicurezza che includono una fase di "intenzione di acquisto" e l'annullamento degli acquisti. Sui dispositivi e gli account Apple, le impostazioni di verifica della famiglia includono controlli chiamati "Chiedi di acquistare" per il dispositivo di un bambino o "Non consentire" per gli acquisti in-app. Misure di sicurezza Il processo di verifica degli acquisti di Google Play prevede ulteriori misure di sicurezza sugli account familiari che verificano nuovamente che l'utente sia autorizzato a effettuare un acquisto su app destinate a bambini di meno di 12 anni. Amazon ha infine comunicato alla signora LaFavers che le avrebbe concesso un rimborso. In un'e-mail, l'azienda ha affermato di aver "collaborato direttamente" con lei "per trasformare una situazione difficile in qualcosa di piacevole". Pioggia di lecca-lecca Mercoledì, dopo l'arrivo del rimborso, la signora LaFavers ha deciso di regalare i Dum-Dum invece di venderli. Un vicino si è offerto di distribuirne alcuni per il prossimo Halloween. Un chiropratico locale ne ha chiesti due scatole e una banca di Somerset, Kentucky, ha detto che ne avrebbe accettate cinque. "Li sto dando alle persone che si sono offerte di acquistarli da me, oppure li sto donando a un ente di beneficenza, a una scuola o a una chiesa", ha detto Holly LaFavers. E infine è intervenuta Spangler Candy, l'azienda che produce i Dum-Dum dal 1924, che ha invitato la signora LaFavers e Liam a visitare la fabbrica in Ohio. "Siamo anche contenti che così tante persone si siano offerte di acquistare le scatole extra", ha detto Kirk Vashaw, l'amministratore delegato. Intanto privilegi di navigazione online di Liam sono sospesi, ma per la verità il bambino si era subito offerto di recuperare i soldi: "Possiamo vendere le mie carte Pokemon" aveva detto alla madre.
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