s

Estero
Perché in Giappone i giovani snobbano la carriera militare
Oggi 01-09-25, 01:57
AGI - Impegnato nel potenziamento della sua sicurezza in risposta alla crescente minaccia della Cina nella regione, il Giappone fatica a reclutare nuovi giovani soldati per rafforzare le sue truppe. Secondo quanto riferito dal ministero della Difesa, solo la metà delle 20 mila unità previste è stata reclutata: mancano quindi ancora all’appello il 10% degli effettivi a regime, ovvero 250 mila soldati. Tokyo ha iniziato ad aumentare il bilancio della difesa nel 2023, con l’obiettivo di raggiungere il 2% del Pil entro l’anno fiscale 2027/28, un traguardo ulteriormente spinto dall’amministrazione Trump. Il governo teme che Pechino possa tentare un’acquisizione forzata di Taiwan, scenario che potrebbe coinvolgere direttamente le truppe giapponesi in un conflitto al fianco di Washington. In particolare, il Giappone sta cercando di rafforzare le proprie capacità militari nelle regioni meridionali, come Okinawa, area strategica per il monitoraggio della Cina, dello Stretto di Taiwan e della penisola coreana. Giovani disinteressati alla carriera militare Le autorità nipponiche devono fare i conti con il crescente disinteresse dei giovani nei confronti delle forze armate: un lavoro considerato rischioso, con stipendi modesti e pensionamento anticipato intorno ai 56 anni. A questo si aggiungono il basso tasso di natalità e il declino demografico che caratterizzano tutto l’arcipelago, ulteriori ostacoli al reclutamento. Secondo Kazuyuki Shioiri, membro di un reggimento di fanteria di Okinawa, l’aumento della spesa militare potrebbe "migliorare le condizioni di lavoro dei soldati". "Stiamo cercando un’ampia gamma di profili, poiché la situazione della sicurezza nazionale si sta diversificando, spaziando dalla sicurezza informatica alla difesa spaziale, dalla guerra elettromagnetica e, naturalmente, all’intelligence", ha sottolineato Shioiri. Nel contesto delle crescenti tensioni, a giugno il premier Shigeru Ishiba ha reso il rafforzamento delle Forze di Autodifesa una priorità assoluta. Tuttavia, il passato militarista continua a evocare ricordi amari per molti giapponesi: la Costituzione, redatta dagli Stati Uniti dopo la Seconda guerra mondiale e che gode di un ampio sostegno pubblico, proibisce a Tokyo l’uso della forza e non riconosce le Forze di Autodifesa come esercito ufficiale. Secondo un sondaggio Gallup International pubblicato lo scorso anno, solo il 9% degli intervistati giapponesi sarebbe disposto a combattere per il proprio Paese in caso di guerra, mentre il 50% ha dichiarato che non lo farebbe.
CONTINUA A LEGGERE
6
0
0