s

Estero
Un paesino della Normandia sta lottando contro la chiusura dell'ufficio postale
Ieri 26-05-25, 02:55
AGI - "Ci sono anziani senza auto, dove andranno dopo?", chiede Alain Juillouard, con una sigaretta arrotolata all'angolo della bocca. Non ha partecipato alla manifestazione, ma sostiene la lotta per mantenere l'ufficio postale di un paesino della Normandia che dovrebbe chiudere nell' ottobre 2025. La manifestazione si è svolta a Bény-Bocage, centro amministrativo del nuovo comune di Souleuvre en Bocage, a sud-ovest di Caen, su iniziativa di un gruppo locale che difende i servizi pubblici e denuncia la chiusura di un ufficio postale, " l'ultimo ancora aperto nella zona". La protesta guidata da Jean Ferrette Alla testa della protesta c'era Jean Ferrette, che indossava un gilet giallo con la scritta "je marche pour sauver nos bureaux de Poste" ("cammino per salvare i nostri uffici postali"), un riferimento ai 170 chilometri percorsi a piedi che ha percorso in aprile dal villaggio a Rouen per sensibilizzare sulla situazione. Il suo gruppo denuncia la decisione dell'amministrazione comunale di chiudere l'ufficio postale di Bény-Bocage e di trasformarlo in un'agenzia postale locale, un'operazione di taglio e di distruzione di un servizio pubblico. La voce degli abitanti: Eliane Bréhier "Ho sempre lavorato all'ufficio postale e continuo a scrivere lettere", spiega Eliane Bréhier con un sorriso all'inizio della manifestazione. La settantenne residente del villaggio ha anche spiegato di essere venuta a difendere l'ospedale e la scuola. E l'ufficio postale? "Ci vado a piedi, è più piacevole ed è diverso dal prendere la macchina per 20 minuti", la distanza che dovrà percorrere per arrivarci. Una campagna nazionale: la primavera dei servizi pubblici L'appello è stato lanciato da un'ampia coalizione di ONG, sindacati, associazioni e personalità pubbliche nell'ambito di una campagna nazionale, 'La Primavera dei servizi pubblici', con lo slogan: "I servizi pubblici valgono il prezzo". La risposta delle Poste francesi Da parte loro, le Poste francesi hanno assicurato all'AFP che manterranno la loro presenza sul territorio con l'agenzia postale locale negli uffici del municipio, giustificando la chiusura con il calo del numero di clienti, che, secondo l'azienda, è diminuito del 70% dal 2018. E assicurano anche che conserveranno il bancomat: una preoccupazione ricorrente per i residenti intervistati, alcuni dei quali temono che comunque questa promessa non sarà rispettata a lungo. La paura dei residenti: Marie Christine e Arlette È il caso di Marie Christine, 73 anni, e Arlette Deschamps, 77 anni, che hanno assistito al passaggio della processione a braccetto. "Quando si fanno piccoli acquisti, non si paga con la carta. E al mercato ci sono due negozianti che non la accettano", spiega la più giovane delle due.
CONTINUA A LEGGERE
7
0
0