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Estero
Una marea in piazza a Istanbul per Imamoglu
29-03-2025, 18:08
AGI - Una marea umana - oltre due milioni secondo gli organizzatori, 300 mila per altre fonti - è tornata a scendere per le strade di Istanbul contro la detenzione del sindaco della citta', Ekrem Imamoglu, principale oppositore del presidente, Recep Tayyip Erdogan. Ozgur Ozel, segretario del partito repubblicano Chp, che ha candidato lo stesso Imamoglu contro Erdogan alle presidenziali del 2028, aveva convocato la manifestazione lo scorso 25 marzo, nel quartiere asiatico di Maltepe. Un appello a cui la gente ha risposto in massa, confluendo verso la grande piazza sin dalle prime ore del giorno, da ogni angolo della città e dei dintorni della metropoli sul Bosforo. La protesta contro il presidente è stata veemente e civile allo stesso tempo e non si sono registrati né scontri né episodi di violenza. C'è una parte del Paese che ritiene concluso il ciclo di Erdogan chiede a gran voce che il Paese cambi pagina, guidato da Imamoglu. La famiglia del sindaco destituito di Istanbul è salita sul palco guadagnando l'ovazione della folla; la sorpresa è però stata la lettura di una lettera di Imamoglu dal carcere, con la voce riprodotta attraverso l'intelligenza artificiale. "Queste sbarre non rappresentano nulla per me, non ho nessun rimpianto, anzi sono orgoglioso di quello che è stato fatto. È chiaro che non sono io quello che deve essere assolto, ma è Erdogan quello che deve essere ripulito a tutti i costi", è il messaggio dal carcere di Imamoglu, "ha paura del proprio avversario, sta facendo vergognare i propri sostenitori con delle mosse che sono tutto, meno che prova di coraggio. Anche se provano a fermarmi io mi fido di voi, ci siete voi dietro di me. Ridiamo di tutte le prove false e le calunnie con cui vogliono colpirci". Ovazione anche per il sindaco di Ankara, Mansur Yavas, che ha rinunciato a candidarsi alle primarie dell Chp proprio per solidarietà con Imamoglu. "Ogni ingiustizia contro un esponente dell'opposizione è una minaccia rivolta a ogni cittadino", ha arringato Yavas, per poi ribadire che alle elezioni presidenziali del 2028 sarà Imamoglu il candidato del Chp contro Erdogan. Il presidente turco deve ora fare i conti con l'effetto boomerang della carcerazione del sindaco di Istanbul. Non solo un'opposizione che si è ricompattata, lasciandosi alle spalle tutta una serie di polemiche che avevano caratterizzato gli ultimi mesi, ma anche la rabbia della piazza. Le manifestazioni andate in scena negli ultimi dieci giorni, al di là delle inevitabili guerre di numeri, rappresentano le più grandi proteste in Turchia dal 2013, quando la gente scese in piazza contro la demolizione del parco Gezi. Proteste che, oggi come allora, sono partite da Istanbul per poi dilagare nel resto del Paese. Se si votasse nei prossimi mesi Erdogan sarebbe costretto a una rincorsa che, in queste condizioni, appare impossibile. "L'opposizione sta cercando di farci fuori con mezzi illegittimi", ha tuonato il presidente. Parole che cercano di ricompattare i suoi sostenitori, anche se stavolta potrebbero non bastare. Negli scorsi giorni l'Authority turca per le elezioni ha sanzionato 4 canali Tv dell'opposizione: Tele1, HalkTv, Now (Fox ndr) e SozcuTv. Nonostante ciò tutti questi canali sono riusciti a seguire l'evento di oggi, ignorato dai media vicini al governo e dalla tv di Stato TRT.
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