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Bimbi dell'asilo in moschea, Cisint: "Scelta agghiacciante e gravissima"
Oggi 05-05-25, 08:12
«Io sono madre di figli ormai grandi. Ma le confesso che, se fossi stata la genitrice di uno di quei bimbi fatti inginocchiare dentro la moschea, rivolti verso la Mecca, avrei immediatamente dato mandato per il ritiro da quella scuola». Anna Maria Cisint, europarlamentare della Lega, commenta così la vicenda legata al Centro Islamico Emanet di Susegana. Cosa ha provato quando ha visto quella foto? «Questa storia, semplicemente agghiacciante, ha un solo aspetto positivo. Ovvero che il Paese, finalmente, si è svegliato. E si è indignato davanti ad un simile, terrificante spettacolo. Bambini della scuola dell'infanzia, per altro di una scuola cattolica, portati in una moschea. Tra l'altro, sarei curiosa anche di sapere se regolare o abusiva. In ogni caso, si è trattato di una scelta dettata dalla volontà di sottomettersi, dall'accettazione della Sharia. È gravissimo. Mi chiedo: ma il direttore di questa scuola non ha nulla da dire?E i genitori erano stati informati correttamente di cosa avrebbero dovuto fare i propri figli?». La sorprende si sia trattato di una scuola cattolica? «Purtroppo no. Perché, anche all'interno della Chiesa c'è stata fino ad oggi una sottovalutazione del problema Islam. Anche le forze politiche, tranne rarissimi casi, hanno mal stimato questa autentica emergenza. Sono anni che studio queste tematiche, ne parlo e vengo spesso erroneamente tacciata di essere una razzista. Ecco, questo episodio ha aperto gli occhi a tanti. In certe zone si stanno sviluppando, all'interno di appartamenti privati, vere e proprie scuole coraniche. Dobbiamo intervenire, altrimenti sarà la fine dell'Occidente». La scelta di fare pregare dei bimbi è stata casuale o ha una finalità precisa? «Ho letto che, nelle intenzioni degli organizzatori, si sarebbe voluto rivolgere una supplica per la pace. Ma a quale pace ci si riferisce? La verità è che si vuole, più semplicemente, fare un autentico lavaggio del cervello ai nostri figli. Far credere loro che solo gli islamici abbiano tradizioni e religiosità. Andrebbero ricordate, al contrario, le nostre radici cristiane». Ha intenzione di continuare a seguire gli sviluppi di questa storia? «Assolutamente sì. Voglio scrivere sia al sindaco che al direttore della scuola. Per capire se si sia trattato di una scelta condivisa o di una presa di posizione delle maestre. Si tratta di un messaggio sbagliato e va fatto capire che certe situazione non possono e non debbano assolutamente ripetersi».
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