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Cerno smaschera la sinistra: "Giovedì gnocchi, venerdì sciopero e sabato si mena"
19-01-2025, 10:14
Nell'universo parallelo e sinistro degli antagonisti, dei centri sociali e delle silenziose opposizioni, ogni pretesto è buono per scendere in piazza e alzare la voce contro il governo Meloni (magari bruciando le foto della premier o di qualche ministro). Poco importa se in ballo c'è la credibilità della protesta stessa e l'incolumità di chi, ogni giorno, rischia la vita per salvare cittadine e cittadini. "Ormai c'è una specie di regolarità: giovedì gnocchi, venerdì sciopero e sabato si mena la polizia nel nome di qualunque cosa". A dirlo è stato Tommaso Cerno. Ospite a 4 di sera, il direttore de Il Tempo ha messo sotto la lente d'ingrandimento i pretesti usati da chi infiamma le città solamente per giustificare nuova violenza. In effetti, se fino a poco tempo fa gli studenti associavano i loro assalti alle forze dell'ordine alla lotta contro l'oppressione dei palestinesi a Gaza, poi hanno gridato al fascismo e reso le acque mosse per il presunto crollo della democrazia. Ora, con il caso del 19enne Ramy (morto dopo essere fuggito all'alt dei carabinieri alla fine dell'inseguimento), si schierano contro gli agenti, con tanto di bombe carta e fumogeni. "I gruppi utilizzano la legittima protesta. È bellissimo vedere un Paese che protesta. Solo che abbiamo visto che la protesta, quella originaria, si è trasformata nell'organizzazione di nuclei violenti, nuclei identificati che hanno come obiettivo destabilizzare il Paese", ha detto Cerno. Il motivo che porta la galassia antagonista a risvegliarsi con una cadenza sospetta, secondo il direttore de Il Tempo, è indebolire il governo: "Così è costretto a occuparsi di questa roba che noi vediamo tutti i giorni. L'altro giorno era per la Palestina, adesso hanno fatto l'accordo. Non è il migliore, è fragile, ma è diventata subito per Ramy. Prima di sentire che cosa fosse successo, gli stessi menavano per Ramy. Adesso che la disgrazia di Ramy si sta chiarendo, i carabinieri vengono chiamati criminali". La vera domanda, secondo Cerno, è: "Perché la sinistra non riesce a tirare una riga tra l'opposizione legittima e questa piazza di violenza che ogni giorno ha uno slogan diverso?".
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