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Cirielli: "Io il candidato di FdI. Vinciamo in Campania ma facciamo presto"
Oggi 22-07-25, 08:23
«Il mio nome è in campo, ma se ne stanno valutando anche altri. Farò quello che mi dirà Giorgia Meloni. Nessuno ha preteso alcuna candidatura, né ho mai sgomitato per una poltrona. Con spirito di servizio, ho solo dato una disponibilità al centrodestra, a Fdi e soprattutto alla mia Regione». A dirlo il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, tra i profili indicati dal centrodestra per guidare la Campania. Dopo il vertice odierno la partita “regionali” può considerarsi chiusa? «Penso di no! Stiamo valutando, in base ai sondaggi, quale possa essere il profilo più forte per battere la sinistra». Anche Forza Italia e Noi Moderati, intanto, si sono espressi favorevolmente alla sua discesa in campo... «Mi fa molto piacere questo attestato di stima, ma la decisione dovrà essere presa da tutto il tavolo di coalizione». La Lega, intanto, apre a un profilo civico come Giosy Romano. Come giudica tale decisione? «Di ufficiale non c'è nulla. Sono tutte indiscrezioni. La Lega mi risulta non abbia dato alcuna indicazione. Giosy Romano ha sostenuto alle ultime europee Fitto, ma non è il profilo indicato da Fdi. Il nostro partito non lo ritiene idoneo per una candidatura apicale. Ciò non vuol dire che non lo considera un professionista valido o un buon presidente della Zes. Se vuole candidarsi come consigliere siamo tutti d'accordo. Chi ha collaborato in passato con De Luca, o meglio è stato un suo alfiere, però, non può rappresentare quel cambiamento, che auspichiamo da anni». Per quanto concerne il programma, a che punto siamo? «Il governo Meloni ha fatto tanto in questi due anni, ma purtroppo Palazzo Santa Lucia non ha saputo accompagnare bene le misure messe in campo. Non dimentichiamo che la nostra regione, seppure eccelle nelle manifatture, è fanalino di coda nelle esportazioni. Altro aspetto critico quello relativo alla mobilità. Le linee regionali sono al collasso, la portualità è sottovaluta, l'aeroporto di Salerno non ha una strada decente di accesso e l'hub intercontinentale di Grazzanise è ancora un sogno nel cassetto. Criticità da non sottovalutare, poi, quelle ambientali. Siamo ancora all'anno zero per il ciclo dei rifiuti. Continuiamo a esportare immondizia, pagando cifre altissime che pesano su famiglie e imprese. Emergenza delle emergenze ovviamente quella sanitaria». Per fare tutto ciò meglio un profilo tecnico o politico? «Non mi ha mai appassionato questo confronto. Penso che debba essere scelto innanzitutto il candidato più forte. Allo stato il mio nome, tra quelli sondati, lo è, ma se si dovesse trovare un'altra figura, in grado raccogliere più consensi, sarei il primo a sostenerlo». Perdere giorni preziosi, intanto, potrebbe regalare un vantaggio agli avversari? «Bisogna fare presto. Un problema perdere tempo prezioso. Neanche la sinistra, comunque, ha ancora trovato il suo candidato. Fino a ieri hanno avuto De Luca che era contro il Pd di Schlein e quei 5 Stelle che ora dice di sostenere. La verità è che tra i progressisti non c'è alcun progetto valoriale. Sono anni, d'altronde, che dico che il governatore uscente, prima o poi, avrebbe trovato un accordo al ribasso pur di rimanere insella e salvare il suo apparato». Nessun accordo, quindi, per tutelare il rampollo di casa De Luca? «Piero De Luca è un bravo ragazzo e un ottimo parlamentare. Può farsi spazio da solo. La verità è che De Luca sta facendo tutto questo rumore solo per mantenere il proprio potere». Chiusa, dunque, la partita per Fico? «A mio parere, anche dall'altra parte della barricata, la partita non è affatto scontata. C'è troppa diversità di intenti e vedute». Chi teme di più fra i suoi possibili sfidanti? «Fico è stato il mio presidente della Camera, Castellone è un buon medico e Costa un valido collega, ma nessuno di loro è l'alternativa di cui la Campania ha bisogno».
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